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“Calciopoli non influenzò la stagione 2004-2005” la Cassazione nega il risarcimento al Bologna

A distanza di vent’anni si conclude anche l’ultimo atto di Calciopoli: la Cassazione ha deciso di negare al Bologna qualsiasi forma di risarcimento per la retrocessione nella stagione 2004-2005 perché, malgrado lo scandalo, nulla influì in modo determinante ai fini della classifica.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dopo vent'anni si ritorna a parlare di Calciopoli e lo ha fatto la Cassazione mettendo fine anche all'ultimo colpo di coda che era rimasto indietro: la richiesta del Bologna di avere un risarcimento economico per la retrocessione subita in quella tormentata stagione che scombussolò equilibri e classifica. La richiesta è stata respinta invia definitiva perché tutto ciò che accadde non condizionò in modo sensibile l'esito finale e spettava ai ricorrenti dimostrare un legame diretto tra le vicende extra campo e i risultati in classifica.

Il Bologna si era rivolto alla giustizia e mai aveva cessato di farlo in questi vent'anni, sperando di avere un ritorno almeno economico dell'onta sportiva subita nel campionato 2004-2005 quando subì la retrocessione dalla A alla B a seguito del rimescolamento delle carte sull'onda dello scandalo Calciopoli e di quanto ne emerse.

La Cassazione però ha tarpato le ali all'ultimo volo rossoblù: "E' bene mettere in luce che la società Victoria 2000 [a suo tempo proprietaria del club, ndr] non si è neppure in minima parte preoccupata di confutare la ricostruzione compiuta dalla sentenza impugnata" si legge nella sentenza. In cui la Cassazione spiega anche le motivazioni del mancato risarcimento: "Gli eventi di frode sportiva accertati non avevano determinato, in pratica, alcun significativo mutamento della classifica finale".

Il Bologna al termine di quel campionato era retrocesso in Serie B insieme a Brescia e Atalanta. Per la lotta salvezza fu un finale drammatico: la Fiorentina, grazie alla classifica avulsa, si era salvata a quota 42, mentre Bologna e Parma si erano sfidate in un match che condannò i rossoblù alla retrocessione.

Viste le vicende extra-campo che dimostrarono lo scandalo di Calciopoli, l'allora presidente dei felsinei Gazzoni Frascara, aveva portato avanti in sede civile una battaglia legale pretendendo contro la Juventus – e agli altri imputati – un risarcimento per la retrocessione, altrimenti – a detta del Bologna – non così scontata.

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