Calciopoli, la Juventus non si arrende: “Faremo di tutto per farci ridare i due scudetti tolti”
Non sono bastati quindici anni per lasciarsi alle spalle lo scandalo Calciopoli e rimarginare le ferite. Nonostante tutto questo tempo, in casa bianconera c'è infatti chi ancora crede di dover far chiarezza, su quella che viene tutt'ora ritenuta un'ingiustizia da molti tifosi della Juventus. Il motivo del contendere sono i due famosi titoli che la squadra bianconera aveva vinto nelle stagioni 2004/05 e 2005/06: scudetti che successivamente vennero tolti dalla sentenza della Commissione di Appello Federale.
L'obiettivo della Juventus
Di quell'argomento, ancora evidentemente d'attualità, si tornerà a parlare anche nelle prossime ore in occasione dell'assemblea degli azionisti, chiamati ad approvare il bilancio chiuso il 30 giugno 2020. E proprio da alcuni di loro, come ha sottolineato ‘Calcio&Finanza', sono arrivate alcune domande rivolte al club piemontese e relative a quei due scudetti cancellati dall'albo d'oro juventino. Sulla questione la Juventus ha risposto chiaramente: "Abbiamo nel corso degli anni esperito tutte le azioni a tutela della Società per ottenere quanto dovuto. Siamo in attesa della fissazione dei ricorsi al TAR che da ultimo abbiamo proposto. Ogni tentativo di ottenere la riassegnazione degli scudetti sarà effettuato dalla Società".
La battaglia di Andrea Agnelli
La speranza è l'ultima a morire in casa bianconera. Il tutto nonostante la decisione del Collegio di Garanzia del Coni, che lo scorso 6 novembre aveva "dichiarato inammissibile l’impugnazione proposta dalla Juventus", e le sentenze precedenti dello stesso Collegio di Garanzia, del Tribunale e della Corte di Appello Federale Nazionale della FIGC pronunciate l'11 luglio e il 6 agosto 2019. Agnelli vuole dunque andare avanti nella sua personale battaglia: una decisione che aveva poche settimane fa provocato la reazione di Massimo Moratti: "Fossi in lui non sarei orgoglioso di Calciopoli".