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Calciopoli, Julio Cruz accusa: “In quel periodo l’Inter non poteva vincere”

L’ex attaccante nerazzurro ha ricordato il periodo nero del calcio italiano: “L’Inter prima non poteva vincere niente e perdeva partite incredibili e anche strane: gli arbitri fischiavano tantissimo e quando subivo fallo mi davano del simulatore. Calciopoli è stato qualcosa di molto duro, perché il calcio italiano è visto in tutto il mondo”.
A cura di Alberto Pucci
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Sono ormai passati moltissimi anni da ‘Calciopoli', eppure lo scandalo che ha sconvolto il mondo del calcio italiano nei primi anni 2000 continua ciclicamente a far parlare e discutere. Soprattutto in questo periodo, dove l'Inter è tornata a mettere pressione alla Juventus proprio come faceva in quegli anni. Ad alimentare nuovamente la polemica tra nerazzurri e bianconeri sono così arrivate le parole di Julio Cruz.

"Dopo il 2006 l'Inter ha vinto titoli, prima non poteva vincere niente e perdeva partite incredibili e anche strane: gli arbitri fischiavano tantissimo e quando subivo fallo mi davano del simulatore – ha spiegato l'ex attaccante di Bologna, Inter e Lazio, in un'intervista concessa a Infobae – Ricordo anche un Bologna-Juventus in cui vincevamo e alla fine loro pareggiarono con 7 minuti di recupero, ci fischiavano tanto contro".

I danni di Calciopoli

Ancora ricordato con affetto dal pubblico nerazzurro, ‘El Jardinero‘ visse tutto sulla propria pelle, prima di lasciare l'Inter nel 2009: qualche mese prima del trionfo della squadra di Mourinho: "Calciopoli fu un episodio molto forte. In quel periodo potevamo solo immaginare cosa ci fosse dietro, ma poi venne tutto alla luce. È stato qualcosa di molto duro, perché il calcio italiano è visto in tutto il mondo. Da lì, l'Inter ha iniziato a vincere titoli e a fare le cose bene".

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Adriano e Balotelli

Nel corso della sua lunga intervista, l'argentino ha anche parlato di due ex compagni nerazzurri: Mario Balotelli e Adriano. "Tutti abbiamo visto le potenzialità di Balotelli – ha aggiunto Cruz – Ma non basta solo il talento, serve la testa: inizialmente era umile e calmo ma poi è partito di testa e qualcuno deve avergli fatto credere di essere come Pelè. Adriano? Un ragazzo fantastico. La morte del padre fu uno shock per lui e tutti abbiamo cercato di aiutarlo. È entrato in depressione, non aveva la compagnia giusta intorno a lui e nessuno lo ha aiutato come avrebbe dovuto. Peccato perché era un fenomeno".

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