Calciomercato Lazio, gennaio 2020: trattative, acquisti e cessioni
La Lazio reduce dal successo in Supercoppa Italiana contro la Juventus pianifica l’immediato presente ma anche il prossimo futuro. E sì perché quando le cose girano a mille e la squadra funziona, occorre blindare i propri gioielli per evitare di perderli sul mercato. È, in sintesi, ciò che sta accadendo in casa biancoceleste con Tare e Lotito impegnati più a formalizzare alcuni rinnovi che a provare ad aggiungere qualche altra pedina alla già collaudatissima macchina di Inzaghi. Senza perdere di vista però la possibilità di cedere qualche elemento un po’ ai margini delle rotazioni e in cerca di un riscatto individuale. E così, con un calciomercato che sta ufficialmente per aprire i battenti, ecco le ultimissime notizie e le trattative in tempo reale sul mercato della Lazio.
Capitolo rinnovi: la Lazio prova a bloccare Luis Alberto e Luiz Felipe
Quando sorprendi un po’ tutti, giochi bene, vinci e ti trovi a pochi punti di distanza dalla vetta in classifica, da outsider, i tuoi gioielli possono finire nel mirino dei top club d’Europa. Per questo il tandem Lotito–Tare sta cercando di trovare l’accordo con i calciatori maggiormente richiesti sul mercato provando a prolungare gli accordi con Luiz Felipe e Luis Alberto.
Entrambi titolari di contratti lunghi, scadenza nel giugno 2022, ma entrambi percettori di ingaggi non più in linea col loro valore di mercato (52 milioni di euro in due) e le loro prestazioni in campo: 1.8 milioni di euro per lo spagnolo, appena 800mila euro per il brasiliano. Motivo per cui sono cominciati gli abboccamenti con procuratori ed entourage dei due fondamentali elementi della rosa con i dirigenti laziali che sperano di poter trovare presto l’accordo un po’ come successo in estate con Milinkovic–Savic. Che dopo esser rimasto a Roma, sedotto e abbandonato da mezza Europa, ha rinnovato con adeguamento rivelandosi uno dei talenti più decisivi del club.
Cosa serve: allungare un po’ la panchina
Dopo il filotto di successi in campionato, con otto affermazioni di fila a partire dal 2-1 esterno di Firenze con la Fiorentina di fine ottobre passando per il trionfo casalingo con la Juventus di inizio dicembre fino al 2-1 in rimonta in casa del Cagliari e il trionfo in Arabia Saudita in Supercoppa Italiana, trovare qualche punto debole a questa Lazio sembra impresa piuttosto ardua. Tanto che pure la panchina, al solito oggetto di modifiche a gennaio, sembra garantire il giusto contributo al tecnico Inzaghi. Basti ricordare l’apporto dei vari Cataldi, Jony, Parolo o Caicedo a partita in corso in questa importantissima prima parte di stagione per l’Aquila biancoceleste.
Eppure, qualcosa via Salerno potrebbe arrivare con uno sguardo al presente ma anche al prossimo futuro. Due innesti giovani, come quello di Jallow e Kiyine in grado di entrare pian piano negli oleati meccanismi laziali per poi prendersi tanti minuti il prossimo anno. Ipotesi, considerazioni e spunti che non fanno altro che confermare la bontà del Ds Tare capace di allestire una rosa, ad oggi, priva di falle ed evidenti lacune. Non servono, dunque, aggiustamenti considerevoli in corso d’opera.
Jallow e Kiyine possibili innesti, Berisha piace a tanti
Adekanye a Salerno, Jallow a Roma. Potrebbe essere questo uno dei pochi movimenti di mercato in entrata della compagine biancoceleste alle prese con una stagione talmente positiva da allontanare trattative in entrata e rilanci nella sessione invernale di riparazione. Sei reti in 13 gare Jallow potrebbe rimpinguare il reparto offensivo della Lazio sistemandosi gerarchicamente alle spalle di Immobile, Correa e Caicedo provando poi a entrare nelle rotazioni e negli schemi del pacchetto avanzato di Inzaghi. Con Kiyine, sempre via Salerno, e con un passato in Serie A col Chievo, pronto a vestire la maglia laziale con le stesse premesse di Jallow. In uscita, invece, si parla tanto di Vavro, una delle poche note liete di questa abbondante parte di annata, ma soprattutto di Berisha incapace, per via di tanti problemi, fisici e non solo, di replicare quanto di buono fatto al Salisburgo in questi primi 18 mesi italiani. Su di lui, la Spal, il Bologna e il Verona.