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Calcio argentino sotto shock: capo ultrà del Rosario Central ucciso a colpi di pistola a fine partita

Tragedia in Argentina a conclusione della partita tra Rosario Central e San Lorenzo. Il capo ultrà Andrés Bracamonte è stato freddato da una serie di colpi di pistola a seguito di un vero e proprio attentato. La polizia sta indagando sul movente che non avrebbe a che fare col calcio: l’ombra della malavita e dei traffici di droga sullo sfondo.
A cura di Alessio Pediglieri
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La partita in Argentina tra Rosario Central e San Lorenzo finisce in tragedia: i tafferugli tra le due tifoserie offrono il fianco per un autentico regolamento di conti conclusosi con colpi di pistola e due morti. Ad avere la peggio è stato Andrés "Pillín" Bracamonte, il capo ultrà del Central freddato a colpi di pistola. Insieme a lui a perdere la vita anche il suo "vice", Atardo "la Rana". La polizia sta indagando tra gli affari collaterali delle curve argentine, tra malavita organizzata e tifoserie e tre sospetti sono stati già fermati e interrogati dalle forze dell'ordine.

Cos'è successo a margine della partita tra Rosario Central e San Lorenzo

Le prime ricostruzioni degli incidenti subito dopo la partita tra Rosario e San Lorenzo parlano di un vero e proprio attentato contro Bracamonte: una motocicletta con alcuni sicari a bordo ha intercettato il veicolo su cui viaggiavano "Pillìn" e il suo vice a pochi isolati dallo stadio Canalla. Secondo il rapporto della polizia, quando gli agenti sono arrivati ​​sul posto, non hanno trovato altre persone ferite o coinvolte, anche se a margine degli scontri tra le due tifoserie. Bracamonte era già scampato ad un altro agguato ad agosto: dopo la gara tra Central e Newell's, fu colpito da un proiettile che gli aveva sfiorato la schiena.

Le indagini della polizia, si indaga nella malavita organizzata

Le forze dell'ordine stanno mettendo al vaglio tutte le ipotesi per l'efferato doppio omicidio che poco e nulla sembra aver a che fare con la partita e i disordini tra tifosi. Un primo movente sarebbe la testimonianza di Bracamonte, pentito in un processo per riciclaggio, in cui avrebbe fatto alcuni di criminali coinvolti. Un secondo è su rapporti precedenti con alcune famiglie mafiose argentine alle quali avrebbe compiuto alcuni sgarri commerciali su traffici di droga.

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