Calciatore ucraino ritrovato in una fossa comune vicino Bucha: rapito e seppellito con i genitori
Torturato, ucciso e poi seppellito in una fossa comune insieme alla mamma e al papà. Tra le immagini atroci dei civili senza vita sparpagliati nelle strade di Bucha, spunta anche quella relativa a Oleksandr Sukhenko, calciatore ucraino classe 1995 che aveva giocato nel Seagull Second League e nella squadra regionale dell'FC Kudrivka. Un attaccante o esterno offensivo che ha conquistato diversi trofei nel corso della sua carriera.
Non ha giocato in club o campionati di primissimo livello ma era noto soprattutto per i suoi gol mai banali che l'hanno portato comunque a vivere una carriera di tutto rispetto. Oleksandr aveva spiccato il volo prima al Chayka e poi soprattutto al Kudrivka – che sui social ha dedicato un post al giocatore – in cui si era messo maggiormente in evidenza.
Nelle ultime ore però è arrivata la notizia della sua tragica morte. L'agenzia ucraina Unian ha riportato la triste vicenda dell'attaccante trucidato insieme a sua madre Olga (sindaca di Motyzhyn ndr) e al padre Igor, anche presidente di una squadra di calcio di Kolos. I genitori di Sukhenko sono stati presi nella loro abitazione in un villaggio non lontano da Kiev, dopo aver perquisito la loro casa.
Sembra che le truppe russe abbiano promesso a Oleksandr che sarebbero state restituiti vivi, ma dopo un po' è stato catturato anche lui. L'epilogo è drammatico. Sono stati tutti e tre torturati e uccisi con una ferocia spaventosa prima di essere seppelliti in una fosse comune vicino Bucha, appena fuori il villaggio di Motyzhyn, 31 miglia a ovest di Kiev. All'interno, i corpi di circa 30 civili scoperti dopo che la stessa zona era stata poi riconquistata dalle forze ucraine. Ma c'è di peggio. I particolari della loro morte sono a dir poco agghiaccianti. Fonti ucraine riportano chiaramente la foto del ritrovamento dei corpi di Sukhenko e dei suoi genitori.
Il cadavere della mamma del giocatore, insieme a quello del figlio, sono stati lasciati semisepolti. Dalle immagini terribili riportate si scorge chiaramente la testa del giocatore fuoriuscire dall'interno di in un grosso mucchio di terra. Sorte ben peggiore sarebbe toccata a suo padre, Igor Sukhenko. L'uomo sarebbe stato prima torturato e poi gettato in una fogna all'interno di in un tubo in cemento verticale. In una dichiarazione su Facebook, la squadra locale del Kyiv-Svyatoshinsky Football ha descritto la famiglia come "esemplare" e ha detto: "Hanno difeso disperatamente il loro villaggio natale quando è arrivata l'ora dei guai e sono morti come eroi". Immagini che lasciano senza fiato e che rendono al meglio l'idea delle atrocità al quale in queste ore stiamo assistendo.
Una violenza che non ha alcuna giustificazione che sta sconvolgendo il mondo intero. La storia di Sukhenko e dei suoi genitori lascia senza fiato e il ritrovamento dei cadaveri gettati con disprezzo e senza alcun rispetto in una fossa comune, è l'ennesima immagine tremenda di questo folle massacro. Secondo quanto riferiscono media locali ucraini, un amico di famiglia, prima del ritrovamento dei corpi, aveva anche lanciato un disperato appello per avere informazioni su dove si trovassero i tre, dicendo che erano stati presi dalle truppe russe, che avrebbero anche rubato un telefono e l'auto Toyota di Oleksandr. Nel frattempo Mosca continua a negare di aver commesso crimini di guerra e ha affermato che le notizie di civili uccisi sono invenzioni volte solo a diffamare la Russia…