Calciatore nazionale dell’Iran punito per essersi lasciato abbracciare da una tifosa salita sul bus
In Iran all'alba del 2025 si può pagare a caro prezzo un semplice abbraccio pubblico con una persona dell'altro sesso con cui non si abbiano rapporti di parentela, e non importa che tu sia una persona comune oppure uno sportivo famoso: la polizia morale del regime degli ayatollah non fa sconti a nessuno, perseguendo l'obiettivo di promuovere i costumi islamici con lo strumento della repressione di tutti i comportamenti ritenuti lontani da questi ultimi. Il mirino è soprattutto puntato sulle donne, la cui condizione – dall'abbigliamento alle azioni quando non sono rinchiuse in casa – è tenuto sotto attentissima osservazione. Nessuna intimità pubblica è consentita, lo aveva sperimentato a sue spese il portiere della nazionale iraniana lo scorso aprile, dopo essere stato abbracciato in campo da una tifosa. Adesso la vicenda si ripete identica per un altro calciatore dell'Esteghlal di Teheran, pure lui nazionale, Ramin Rezaeian, che a sua volta non ha scacciato via la donna che era salita sul pullman della squadra per abbracciarlo.
Il nazionale dell'Iran Ramin Rezaeian filmato mentre si lascia abbracciare da una tifosa
Il video che riprende la scena e che si è rapidamente diffuso sui social non poteva sfuggire alle autorità, e meno male che la tifosa della squadra della capitale iraniana indossava l'hijab sul capo, altrimenti la condotta di entrambi – durata pochissimi secondi – sarebbe stata considerata ben più grave, in una scala di valori improntata alla soppressione dei diritti individuali primari.
Nel caso di Rezaeian – 34enne difensore con una lunga militanza in nazionale (65 presenze), dunque un nome notissimo in Iran – la gestione della questione è stata demandata al comitato etico della Federazione calcistica locale, che prima ha convocato il calciatore e poi lo ha sanzionato con una multa: "Ramin Rezaian, giocatore del club Esteghlal di Teheran, è stato condannato a pagare 510 milioni di rial (pari a quasi 12mila euro, ndr) per comportamento antisportivo", ha dichiarato il comitato etico in un comunicato, chiudendo la vicenda che era accaduta prima della partita giocata in trasferta dall'Esteghlal – attualmente decimo in classifica dopo 15 giornate – contro il Chadormalu lo scorso 26 dicembre e finita con un pareggio per 0-0.
Nella Repubblica islamica dell'Iran tuttora non sono consentiti contatti pubblici tra uomini e donne che non appartengono alla stessa cerchia familiare. Per 40 anni il regime aveva imposto il divieto per le donne di frequentare gli stadi, finché nel 2019 – sotto la pressione della FIFA dopo la morte della giovane Sahar Khodayari, che si diede fuoco dopo aver saputo che avrebbe potuto essere condannata a sei mesi di carcere per aver tentato di entrare in uno stadio di calcio travestita da uomo per assistere ad una partita – al match tra Iran e Cambogia hanno assistito 3500 donne. Da allora, un numero limitato di donne è stato ammesso negli stadi. Ma è solo la copertina di un libro dalle pagine buie, in cui anche fare la cosa più umana del mondo, abbracciare qualcuno in maniera tenera, è proibito e sanzionato.