Calciatore amputato segna un gol bellissimo in semirovesciata, è un inno alla vita: “Mai mollare”
Guardate il video del gol segnato da Marcin Oleksy del Warta Poznan. Fissate il frame della sequenza per qualche attimo, è tempo speso bene. La potenza di alcune immagini vale più di mille parole. Dentro di voi sparirà quella vocina che vi logora e vi dice "non ce la puoi fare". Quell'istante spazzerà via ogni alibi, paura. Vi daranno coraggio perché sono un inno alla vita. Più che il gesto atletico e la prodezza balistica, che sono da applausi, conta il messaggio che c'è dietro la bellissima rete realizzata facendo la ‘bicicletta', pedalando in aria fino a scagliare in porta la palla in semi-rovesciata.
Olesky non ha più la gamba sinistra ma per tempistica, coordinazione, impatto con la sfera la sua conclusione ha nulla da invidiare ai gol dei colleghi calciatori che hanno entrambi gli arti. Ha fatto leva su una stampella, sorretto dalla forza del suo braccio, l'altra l'ha mulinata nell'aria accompagnando il movimento mentre si librava nell'aria.
Ha visto la parabola del cross che gli era stato servito dal compagno di squadra e ha sentito che quello sarebbe stato l'unico modo per battere a rete. Non ci ha pensato due volte e ha realizzato un gol stupendo, che non ha lasciato scampo al portiere dello Stal Rzeszow, scandito dall'ovazione del pubblico e dei colleghi in campo. Equilibrio perfetto, esecuzione straordinaria al punto che tra i commenti a corredo del video c'è chi si è chiesto: "Come si fa a segnalarlo per le nomination dei Puskas Award?".
Quella di Oleksy è una storia di coraggio, orgoglio, grande carica emotiva: non le ha mai perse nemmeno quando la sorte lo ha travolto. Un brutto incidente capitatogli quando aveva 23 anni ha cambiato per sempre la sua vita: era al lavoro e un'auto lo investì, le lesioni riportate furono tali che i medici non ebbero scelta.
Quando si svegliò non aveva più la gamba mancina ma quel ragazzo che allora ricopriva il ruolo da portiere non si arrese. Trascorse due anni in sedia a rotelle prima di abituarsi all'utilizzo delle grucce poi seguì l'istinto e la voglia matta di continuare a coltivare la propria passione.
"Mai mollare… non ho mai perso la fiducia e da quando ho capito che avrei potuto continuare a correre anche con le stampelle le mie motivazioni sono aumentate", ha ammesso in un video dello scorso anno durante un allenamento con la selezione polacca. Nel 2019 ha scoperto che in Polonia poteva giocare a calcio anche da amputato in un torneo speciale (PZU Amp Futbol Ekstraklasa) ed è arrivato anche a rappresentare la sua nazionale ai Mondiali di categoria. Impossibile è solo una parola. Non è una regola, è una sfida. E Marcin l'ha già vinta.