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Calafiori e le foto mandategli da Arteta sul telefonino: “Non mi era mai capitato nulla del genere”

Riccardo Calafiori racconta quanto fondamentale sia stato Mikel Arteta per convincerlo a trasferirsi all’Arsenal: un giorno si vide arrivare delle foto inattese sul telefonino, erano della sua famiglia.
A cura di Paolo Fiorenza
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Riccardo Calafiori è un punto fermo dell'Italia di Spalletti: il 22enne romano sarà titolare giovedì contro la Germania in Nations League, nella difesa a tre azzurra assieme Buongiorno e Bastoni. Diversa la situazione nell'Arsenal, dove pur essendo apprezzatissimo dal tecnico Mikel Arteta e dai tifosi, l'ex calciatore del Bologna parte sistematicamente dalla panchina. Calafiori comunque ha giocato non poco nella sua prima stagione con la maglia dei Gunners, grazie anche alla sua versatilità che lo ha visto in campo pure in zone del campo più avanzate: ad ora sono 26 presenze per lui in tutte le competizioni, con 3 gol e 2 assist. Si diceva della stima di Arteta, che è stato fondamentale per convincere Riccardo a lasciare l'Italia e trasferirsi a Londra nella scorsa estate. Il nazionale azzurro racconta un episodio al riguardo che lo ha colpito parecchio: "Non mi era mai capitato nulla del genere prima".

Calafiori racconta l'importanza di Arteta per portarlo all'Arsenal: le foto mandate sul telefonino

"Mi ha impressionato fin da subito di lui quanto ci tenesse a conoscermi – dice Calafiori alla rivista ‘Undici', parlando del 42enne allenatore spagnolo – Un giorno al telefono mi ha mandato delle foto della mia famiglia e mi ha chiesto di dire cosa significasse per me ogni membro della famiglia. Non mi era mai capitato nulla del genere prima, non dico che mi ha convinto solo con questo ma sicuramente ha rappresentato un momento importante".

Riccardo Calafiori indica lo stemma dell'Arsenal dopo aver segnato al Wolverhampton lo scorso 25 gennaio
Riccardo Calafiori indica lo stemma dell'Arsenal dopo aver segnato al Wolverhampton lo scorso 25 gennaio

Un'attenzione alla persona, prima ancora che al calciatore, che Riccardo ha notato in tutta la nuova realtà in cui è approdato: "La prima cosa che mi viene in mente parlando di Arsenal è l'organizzazione. Quanto tengono a ogni giocatore sotto tutti i punti di vista, sia in campo che soprattutto fuori dal campo. Come campionato la Premier League è completamente diverso rispetto alla Serie A. Nelle partite di Premier le squadre vanno tutte allo stesso modo, a duemila di intensità, è come se giocassero in una bolla. È proprio un discorso di mentalità, di modo di giocare, non esiste controllare la partita, esiste solo fare un gol più dell'altro".

Un giovanissimo Calafiori con la maglia della Roma nell'aprile del 2021
Un giovanissimo Calafiori con la maglia della Roma nell'aprile del 2021

Quanto alla Roma, nelle cui giovanili Calafiori è cresciuto e che nel 2022 lo ha ceduto a titolo definitivo al Basilea per appena per 1,5 milioni di euro e il 40% sulla futura rivendita, resta un piccolo rimpianto per lui tifosissimo della Lupa: "Al momento ci sono rimasto male. Però non ho mai avuto rancore verso la Roma, credo che non sia facile prevedere il futuro di un ragazzo così giovane. E poi una società deve fare delle scelte, soprattutto se ha tanti ragazzi in quel ruolo. La Roma ovviamente è stata una parte grande e importante della mia vita e carriera, e penso solo cose positive ancora adesso".

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