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Cairo mette l’Inter al muro per Bremer: senza rilanci è costretta a rivedere i propri piani

La proposta della Juventus, più alta sia per il giocatore sia per il club granata, spinge l’Inter ad un bivio pericoloso: o smentirsi e rilanciare, o compiere un blitz che rischia di essere un ripiego.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sembrava fatta, con l'accordo tra gentleman che era stato raggiunto già lo scorso dicembre con il presidente del Torino Urbano Cairo, invece, oggi Gleison Bremer è finito nelle mani della Juventus. L'Inter ha ribadito al presidente granata che non ha alcuna intenzione di aprire un'asta al rialzo, l'offerta c'è, reale e corrispondente a quanto pattuito. Ora il numero uno del Torino sta decidendo di cederlo ai bianconeri e i nerazzurri corrono ai ripari, valutando quali scelte, difficili, intraprendere.

Al momento del rinnovo al proprio giocatore, Urbano Cairo aveva fatto un accordo: lo avrebbe ceduto di fronte ad una offerta reale per un valore stabilito attorno ai 30 milioni di euro. Il brasiliano rinnovò il contratto con i granata fino al 2024, ben sapendo dell'interesse dell'Inter che con Ausilio e Marotta erano anche in contatto con i vertici del Torino in vista di concludere l'affare a palla ferma, quest'estate. Invece, vuoi la lunghissima attesa per la sempre più delicata cessione di Skriniar che si è arenata sui mancati rilanci del PSG per avvicinarsi alle richieste economiche interiste (60 milioni), vuoi l'inserimento prepotente della Juventus che ha lavorato forte per il dopo de Ligt finito al Bayern Monaco, adesso per il centrale brasiliano si è allontanato dai nerazzurri.

Il difensore brasiliano insieme al Presidente Cairo al momento del rinnovo del contratto
Il difensore brasiliano insieme al Presidente Cairo al momento del rinnovo del contratto

Radio mercato dà Bremer ad un passo dai bianconeri che, incassando circa 80 milioni dai tedeschi, possono mettere subito sul piatto un'offerta economica più alta di quella dei nerazzurri, superando i 40 milioni. Tanto basta per far vacillare Cairo che ha incontrato i dirigenti dell'Inter ma senza trovare una chiave d'uscita: si aspettava un rilancio, che non è arrivato e non arriverà, visto che la proposta da 30 milioni, solo sei mesi fa era considerata congrua e sufficiente.

Così, il panorama si è ribaltato e per il brasiliano tutto è rimesso in gioco: la Juventus si è fatta avanti con un contratto da 4,5 milioni netti al calciatore e oltre 40 milioni ai granata, mentre l'Inter al brasiliano aveva offerto un ingaggio da 3,5 milioni netti e alla società di Cairo 30 milioni di euro, più una contropartita tecnica: il giovane fenomeno Casadei. Evidente la disparità delle offerte tanto quanto la conclusione della trattativa.

Se il Torino culla i propri interessi, provando a sfruttare al meglio gli eventi, a rimanere bruciata è stata l'Inter. Il miracolo di Marotta per l'affare Lukaku, tanto decantato dai tifosi nerazzurri rischia di rimanere isolato: la beffa per Dybala, finito alla Roma, brucia e scivolando via anche Bremer, si aggiunge anche il danno perché in difesa c'è da ricorrere ai ripari senza più indugi, con le alternative concrete e di livello che si contano sulle dita di una mano.

Nikola Milenkovic, classe '97, alla Fiorentina dal 2017 fu acquistato dai viola dal Partizan per 6 milioni
Nikola Milenkovic, classe '97, alla Fiorentina dal 2017 fu acquistato dai viola dal Partizan per 6 milioni

L'Inter adesso è a un bivio e deve decidere in pochissime ore quale strada prendere. Tra le possibilità reali, ci sono soluzioni che puntano su centrali affidabili e di esperienza del nostro campionato. Nikola Milenkovic è l'alternativa numero uno: va in scadenza nel 2023 con la Fiorentina, che lo valuta non meno di 20 milioni, e non è irraggiungibile ma servirà fermezza e velocità con un club con cui i rapporti non sono mai stati idilliaci nel recente passato quando sono volati stracci tra Barone e Marotta. Poi, c'è l'alternativa Merih Demiral – ex Juve riscattato dall'Atalanta. Qui, la piazza è più cara: i bergamaschi lo hanno appena pagato 23 milioni (pagabili in 4 rate) e non lo vogliono cedere a meno di 28-30 ben sapendo che il 10% del plus di rivendita andrà alla Juve come da accordi.

Le alternative concrete di mercato che restano non sono molte. C'è un occhio di riguardo per un altro centrale del momento, il sudcoreano Kim Min-Jae, osservato speciale da parte del Napoli che sul difensore del Fenerbahce si è già esposto, in un faccia a faccia con il Rennes. Poi, il nome di Manuel Akanij centrale del Dortmund che però spinge per andare in Premier (con lo United in pole) e quello di Francesco Acerbi, in rotta di collisione con la Lazio e in cerca di una soluzione alternativa.

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