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Caicedo è tornato a giocare e segnare, ma non dimentica: “Se mi chiamassero, tornerei anche subito”

Il 34enne attaccante ecuadoriano gioca in Arabia Saudita, all’Abha Club dove ha ritrovato anche la via del gol. Ma ha un rimpianto che vorrebbe colmare prima di ritirarsi: “Il mio cuore è rimasto lì”
A cura di Alessio Pediglieri
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Felipe Caicedo lo si era lasciato con l'amaro addio all'Inter, che non lo aveva riscattato dopo che Simone Inzaghi lo aveva richiesto quale elemento di ulteriore peso offensivo, e i problemi nati con il Genoa, club da cui si è visto costretto a partire. Uno status da svincolato la scorsa estate che non ha solleticato l'appetito di nessun altro club, nemmeno delle neopromosse che hanno tutte trovato soluzioni nuovi in attacco in cui il 34anne ecuadoriano non ha mai trovato spazio. Fino a dover partire per l'Arabia pur di tornare a giocare.

Oggi Caicedo si cimenta all'Abha Club, in Arabia Saudita, società che attualmente milita nella Saudi Professional League, il livello più alto del calcio saudita, dove veleggia in una anonima nona posizione in classifica. L'ex Lazio, Inter e Genoa ha saltato le prime due giornate di campionato per poi inserirsi gradualmente nella formazione titolare fino a prendere sempre più piede in campo. Un percorso che lo ha portato anche al primo gol in assoluto della sua nuova avventura, segnato lo scorso 11 ottobre nel successo esterno per 3-1 contro l'Al-Taawoun FC.

Una rete "alla Caicedo", arrivata nella parte conclusiva del match, al 72′ minuto con la classica zampata dell'attaccante ecuadoriano che sorprende la difesa avversaria e che sfrutta al meglio un rimpallo sporco in area piccola. Una rete di certo non da incorniciare, ma pur sempre il marchio di fabbrica costruito sulla tenacia e la voglia di non mollare mai. La stessa che aveva dimostrato soprattutto nella sua più lunga esperienza in Serie A, alla Lazio. La formazione celeste, stesso colore dell'Abha al suo primo centro nel campionato saudita. Corsi e ricorsi.

Caicedo, infatti, non dimentica il proprio passato, ha nostalgia del calcio italiano che lo ha visto protagonista in massima serie per cinque stagioni in Serie A, con un ruolino di 117 presenze complessive coronate da 29 reti e 11 assist. L'acme raggiunto a Roma, sponda Lazio, negli anni tra il 2017 e il 2021 quando, prelevato dall'Espanyol, proprio sotto la gestione Inzaghi divenne l'uomo decisivo degli ultimi minuti, il giocatore di Serie A tra i più prolifici nel rapporto minuti giocati e gol segnati. E proprio per questo, dopo una parentesi deludente a Genova, in rossoblù, è stato richiamato dal suo vecchio mister alla corte di Milano dove, purtroppo, non si è mai più espresso su determinati livelli.

Da lì, la discesa con il mancato riscatto nerazzurro e la disputa con il Genoa con cui è entrato in una disputa legale, poi persa, su un prolungamento mai arrivato. Fino alla sua rinascita sportiva, lontana da quell'Italia che oggi vorrebbe riconquistare soprattutto guardando il suo amore più grande di Serie A, la Lazio, veleggiare a gonfie vele in campionato. "Anche se adesso sono tornato a giocare e a vincere e va tutto bene, fosse stato per me sarei rimasto in eterno alla Lazio" ha confidato alle pagine del Messaggero. "Ho straordinari ricordi e il mio cuore è rimasto a Roma, faccio ancora il tifo. Non me ne sarei mai andato via, non so chi abbia a suo tempo deciso che me ne dovevo andare". Fin qui i rimpianti, poi il grande sogno e speranza: "Ritornerei subito, anche a gennaio. Se mi volessero chiamare". Parole chiare e che potrebbero echeggiare anche a Formello dove, intanto, si attende di capire il reale infortunio di Ciro Immobile, il capitano e bomber di una Lazio con cui Caicedo ha segnato 28 delle 29 reti in Serie A.

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