Cagliari e Fiorentina si fermano al 13′ per ricordare Davide Astori
Cagliari-Fiorentina è la partita di Davide Astori, che è stato capitano di entrambe le squadre. Lo sfortunato difensore ha lasciato un ricordo indelebile sia in Sardegna che a Firenze, oltre che in tutto il calcio italiano. E alla Sardegna Arena oggi c'è stato un magnifico ricordo di Astori, onorato e omaggiato con cori e applausi da tutto lo stadio.
Al 13esimo minuto tutto lo stadio applaude Cagliari-Fiorentina
Il ricordo di Astori è più forte di tutto. Si era sullo 0-0 e la Fiorentina stava battendo un calcio di punizione, quando è scoccato il minuto 13. In quel momento sugli spalti a nessuno importava di quell'occasione, bisognava omaggiare e ricordare un grande calciatore come Davide Astori. Sono partiti e applausi e cori. Quando il pallone calciato da Castrovilli è finito fuori, l'arbitro ha deciso di fermare il gioco per quasi un minuto. Perché era giusto fermarsi per ricordare il calciatore che perse la vita il 4 marzo del 2018. Sul maxischermo dello stadio il volto sorridente del calciatore e prima ancora la scritta ‘Astori 13'.
Il ricordo dei capitani e dei bambini in campo con il 13
Si è parlato tanto in settimana di Astori, lo aveva fatto Simeone che dopo il gol segnato si è commosso, e i due capitani stanno giocando con una fascia al braccio con la scritta ‘Astori 13'. Per la Fiorentina è una cosa abituale, per Nainggolan è una novità. Le due società hanno deciso di far entrare i bambini che accompagnano solitamente i calciatori in campo tutti con una maglia dedicata a Davide Astori.
Il processo Astori, la prima udienza a dicembre
Ci sono anche due inchieste sulla morte di Astori. La prima udienza ci sarà il 5 dicembre. La famiglia di Astori si è costituita parte civile, mentre la Fiorentina è parte offesa nel processo in cui è imputato il dottor Galanti che secondo la procura avrebbe rilasciato, in due anni differenti, due certificati d'idoneità a Davide Astori nonostante fossero emerse nelle prove da sforzo delle aritmie cardiache. L'accusa sostiene che se Galanti non avesse rilasciato quei certificati Astori avrebbe potuto salvare la vita.