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Caccia all’uomo e tifosi aggrediti al Bentegodi, clima insopportabile per Verona-Milan

Tantissimi tifosi del Milan hanno raccontato sui social, con tanto di foto a corredo, di essere stati aggrediti da gruppi di ultrà del Verona all’esterno del Bentegodi.
A cura di Marco Beltrami
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Il Milan a Verona ha compiuto un altro passo importante verso lo Scudetto. Gioia incontenibile per la marea rossonera che ha colorato lo stadio Bentegodi e spinto la squadra di Pioli al successo valso nuovamente la vetta della classifica. Purtroppo però per tantissimi sostenitori ospiti, la trasferta in terra scaligera non è stata tutta rosa e fiori, anzi. Dopo il match infatti, sui social sono spuntate molte denunce da parte di tifosi del Milan, aggrediti dagli ultrà dell'Hellas. Una vera e propria caccia all'uomo in alcuni casi documentata anche attraverso gli effetti e le ferite causate dai colpi ricevuti.

Che la trasferta a Verona sarebbe stata particolare per i tifosi del Milan, lo si era capito subito. Alla vigilia infatti sui social era spuntata una nota dal sapore dell'avvertimento da parte della curva di casa. Parole surreali e minacciose: "Si ricorda ai tifosi occasionali del Milan che il settore a loro dedicato è la Curva Nord. È fortemente sconsigliato acquistare biglietti nei settori centrali, anche per il fatto che questi non sono settori neutrali, ma con una forte presenza di abbonati e tifosi dell’Hellas. Chi si presenterà con vessilli rossoneri può essere oggetto di bersaglio di insulti senza distinzione di sesso, età, razza o religione. Si raccomanda quindi di usare il cervello e di acquistare il biglietto nel settore ospiti oppure di restare a casa sul divano. Sono finite le gite a Verona".

Purtroppo a questo comunicato hanno fatto seguito le azioni di alcuni ultrà del Verona, che all'esterno dello stadio hanno preso di mira i sostenitori avversari. A quanto pare la "tecnica" usata è stata sempre la stessa, a giudicare dalle tante denunce circolate sul web. Non uno scontro tra le tifoserie, ma una serie di aggressioni singole con gruppi di ultrà gialloblu che hanno individuato, accerchiato e preso di mira avversari in minoranza. Una modalità che ricorda quella dell'agguato al conduttore televisivo Nonis e suo figlio, dopo Verona-Inter, con i due brutalmente aggrediti da un gruppo di ultrà con calci e pugni al volto e sul resto del corpo.

Sono tanti i racconti, in alcuni casi con tanto di foto a corredo, pubblicati dalle vittime degli assalti sui social. Un tifoso del Milan ha mostrato i segni di un cazzotto ricevuto prima del match in pieno volto: "Appena tornato a casa da Verona. Preso un pugno nel pre-partita perché indossavo la maglia del Milan. Per distacco, la tifoseria peggiore mai incontrata. (Nel mio settore presi di mira anche bambini"). In molte delle "denunce" su Twitter si legge che gli aggressori non hanno fatto distinzioni, insultando anche bambini presenti.

Un altro supporter rossonero in trasferta ha raccontato: "Ci hanno appena rincorsi, siamo scappati a piedi ho il cuore in gola. Siamo in macchina ora tutto ok. Eravamo in 5 a correre, questi dietro ci dicevano, vi è piaciuta la partita? Venite qua. Erano in tanti ad un bar, erano ovunque. Per fortuna abbiamo iniziato a correre e non ci hanno seguiti. Hanno attraversato la strada per venire a menarci". E così via, fino al tifoso che ha ringraziato due ragazzi bergamaschi per il soccorso garantito ad un suo amico: "Volevo rintracciare 2 ragazzi bergamaschi che hanno aiutato il mio amico, aggredito da 15 tifosi veronesi prima di Verona – Milan...". Una serie di episodi che ha rovinato una bella serata di sport.

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