Busquets è troppo intelligente per il calcio americano: l’Inter Miami vince anche senza Messi
A dispetto dell'assenza di Leo Messi, sceso in campo in questi giorni con la maglia dell'Argentina (la Major League Soccer non si ferma per gli impegni delle nazionali, a differenza dei campionati europei), l'Inter Miami continua nella sua clamorosa striscia di risultati utili iniziata con l'arrivo del fuoriclasse di Rosario. Stanotte la squadra allenata dal Tata Martino ha battuto per 3-2 Kansas City, terza vittoria (con un pareggio) su quattro partite dalla ripresa del torneo nordamericano, dopo i match della Leagues Cup portata a casa dal club della Florida.
La striscia complessiva dice adesso 12 partite senza sconfitte: il raggiungimento dei playoff, che sembravano un miracolo appena qualche settimana fa, è ancora molto difficile. Ma se Miami prosegue nella sua rimonta imperiosa – potendo contare fin dal prossimo match contro Atlanta sullo strepitoso Messi del periodo – niente è da considerare impossibile per la franchigia di Beckham. Anche perché il 36enne argentino non è il solo ad essere arrivato all'Inter e averla rivoltata come un calzino.
Il contributo dei suoi vecchi compagni al Barcellona e grandi amici Jordi Alba e Sergio Busquets è stato ugualmente elevatissimo fin da subito, mostrando in maniera chiara quanta differenza ci sia tra gente abituata da una vita a giocare ad alti livelli in Europa e il calcio americano, ancora ingenuo sotto molti aspetti. Emblematico quanto accaduto durante il match contro Kansas City, con una vera e propria genialata di Busquets che ha lasciato di sasso gli avversari e messo su un piatto d'argento per Farias la terza rete dell'Inter Miami.
Il 35enne centrocampista spagnolo ha trasformato un innocuo calcio di punizione sulla propria trequarti in un assist a campo aperto per il compagno, che involatosi tutto solo non ha avuto problemi a superare il portiere avversario. Mentre l'autore del fallo di Kansas City – Andreu Fontas, curiosamente anch'egli compagno di Busquets al Barcellona tra il 2009 e il 2012 – protestava con l'arbitro, l'ex nazionale iberico ha preso il pallone e ha battuto a sorpresa la punizione in un nanosecondo, dimostrando che quando le gambe non sono più tanto veloci, può esserlo il cervello…