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Buone notizie per Stefano Tacconi, il figlio Andrea: “Ancora un paio di step importanti”

Continuano i progressi per l’ex portiere dopo il ricovero d’urgenza per una emorragia cerebrale lo scorso 23 aprile: “A breve potrà essere trasferito in un nuovo reparto”
A cura di Alessio Pediglieri
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Le condizioni di Stefano Tacconi continuano a far ben sperare ma il cammino verso la completa guarigione è ancora lungo e ricco di insidie. Dallo scorso 23 aprile,  l'ex campione della Nazionale e della Juventus è ricoverato presso l'Ospedale di Alessandria in prognosi riservata. L'ex portiere era stato colpito da una improvvisa emorragia cerebrale che lo aveva condotto in uno stato di criticità totale. Poi, il lento e costante recupero fino ad ulteriori lievi miglioramenti progressivi.

Le ultime notizie che aggiornano sullo stato di salute di Stefano Tacconi arrivano come sempre di prima mano, grazie al figlio Andrea che dal primo istante ha seguito le sorti del padre e ha informato via social sulle sue condizioni. Dopo qualche giorno di silenzio, infatti, è comparso un nuovo post che sembra rassicurare amici, tifosi e parenti sulle condizioni di Tacconi: "Papà deve superare ancora 2-3 step importanti, se non ci saranno complicanze verrà spostato in un nuovo reparto a breve".  Poche parole ma molto significative che dimostrano il costante miglioramento generale, in attesa di un recupero e di una stabilizzazione che forzatamente arriveranno soltanto nel tempo.

Dopo il ricovero in Terapia intensiva per l'emorragia che lo aveva colpito il 23 aprile, Tacconi è stato poi trasferito lo scorso 21 maggio nel reparto di Neurochirurgia del medesimo Ospedale. Adesso il possibile passaggio ad un nuovo reparto che significherebbe un ulteriore progresso. Tacconi, come aveva già spiegato il direttore della Neurochirurgia Andrea Barbanera, nei giorni scorsi aveva acquisito l'autonomia respiratoria e un buon stato di vigilanza. "Questo ci permette di essere più ottimisti" si era sbilanciato il medico. "Sarà necessario gestire alcune problematiche nel reparto di Neurochirurgia, ma possiamo ipotizzare il trasferimento presso una struttura di riabilitazione tra un paio di settimane". Che oramai sono alle porte e che potrebbero dare inizio all'ultima fase, decisiva, per ritornare alla normalità.

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