Bulgaria, che caos: si è dimesso anche il commissario tecnico Balakov
Il terremoto provocato dal comportamento razzista ed incivile di parte della tifoseria di Sofia, ha finito per travolgere i vertici del calcio bulgaro. Alle dimissioni dei giorni scorsi del presidente federale Borislav Mihaylov, sono infatti seguite quelle del commissario tecnico Krasimir Balakov che ha deciso di lasciare il suo incarico dopo le polemiche nate in tutta Europa per i fatti accaduti durante la partita di qualificazione ad Euro 2020 con l'Inghilterra.
Arrivato sulla panchina della nazionale bulgara da soli cinque mesi, Balakov si sarebbe dimesso non solo per gli episodi di razzismo ma anche e soprattutto per il cammino della squadra: reduce da 4 sconfitte e 3 pareggi nelle sette partite di qualificazione fino ad ora giocate. Il cinquantatreenne commissario tecnico, che aveva lasciato un buon ricordo nella sua carriera da giocatore, era inoltre finito sulle prime pagine di tutti i tabloid dopo aver dichiarato di non aver sentito alcun coro razzista durante la partita.
Una federazione da ricostruire
Secondo Sky Sport oltre alle dimissioni di Balakov sarebbero arrivate anche quelle dell'intero comitato della Federazione bulgara, che in segno di solidarietà al presidente Borislav Mihaylov avrebbe lasciato le proprie poltrone e in pratica svuotato gli uffici della federazione. Una scelta che ha ovviamente mandato in cortocircuito il sistema calcio bulgaro: già pesantemente provato dagli episodi di Sofia.
"La mia decisione di dimettermi non ha nulla a che fare con il primo ministro Borissov, che ha chiesto le mie dimissioni il giorno dopo la partita contro l'Inghilterra – ha spiegato alla stampa Borislav Mihaylov – La mia pazienza è finita, abbiamo fatto quello che dovevamo fare per quanto riguarda la sicurezza durante il match con gli inglesi. La Bulgaria non è un paese razzista".