video suggerito
video suggerito

Bulgaria, che caos: si è dimesso anche il commissario tecnico Balakov

Dopo le dimissioni del presidente federale Borislav Mihaylov, sono arrivate anche quelle del 53enne commissario tecnico bulgaro: già nel mirino della critica per il cammino deludente della nazionale nelle gare di qualificazione europea. Intanto l’ex numero uno della federazione ha provato a ricostruire la credibilità del calcio bulgaro: “Abbiamo fatto quello che dovevamo fare per quanto riguarda la sicurezza durante il match con gli inglesi. La Bulgaria non è un paese razzista”.
A cura di Alberto Pucci
5 CONDIVISIONI
Immagine

Il terremoto provocato dal comportamento razzista ed incivile di parte della tifoseria di Sofia, ha finito per travolgere i vertici del calcio bulgaro. Alle dimissioni dei giorni scorsi del presidente federale Borislav Mihaylov, sono infatti seguite quelle del commissario tecnico Krasimir Balakov che ha deciso di lasciare il suo incarico dopo le polemiche nate in tutta Europa per i fatti accaduti durante la partita di qualificazione ad Euro 2020 con l'Inghilterra.

Arrivato sulla panchina della nazionale bulgara da soli cinque mesi, Balakov si sarebbe dimesso non solo per gli episodi di razzismo ma anche e soprattutto per il cammino della squadra: reduce da 4 sconfitte e 3 pareggi nelle sette partite di qualificazione fino ad ora giocate. Il cinquantatreenne commissario tecnico, che aveva lasciato un buon ricordo nella sua carriera da giocatore, era inoltre finito sulle prime pagine di tutti i tabloid dopo aver dichiarato di non aver sentito alcun coro razzista durante la partita.

Immagine

Una federazione da ricostruire

Secondo Sky Sport oltre alle dimissioni di Balakov sarebbero arrivate anche quelle dell'intero comitato della Federazione bulgara, che in segno di solidarietà al presidente Borislav Mihaylov avrebbe lasciato le proprie poltrone e in pratica svuotato gli uffici della federazione. Una scelta che ha ovviamente mandato in cortocircuito il sistema calcio bulgaro: già pesantemente provato dagli episodi di Sofia.

"La mia decisione di dimettermi non ha nulla a che fare con il primo ministro Borissov, che ha chiesto le mie dimissioni il giorno dopo la partita contro l'Inghilterra – ha spiegato alla stampa Borislav Mihaylov – La mia pazienza è finita, abbiamo fatto quello che dovevamo fare per quanto riguarda la sicurezza durante il match con gli inglesi. La Bulgaria non è un paese razzista".

5 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views