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Buffon spiega il debole per le scommesse: “Niente discoteche, non mi drogo, sono fedele alle donne”

Gigi Buffon si volta indietro per raccontare i suoi errori, ma sulle scommesse non ci sta e racconta la sua versione dei fatti.
A cura di Paolo Fiorenza
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Gigi Buffon ha appena compiuto 44 anni, davanti a lui c'è Danilo (37 anni), dietro le punte giostra Franco ‘El Mudo' Vazquez (33 anni tra pochi giorni, al confronto un giovincello), che dal prossimo match potrà innescare Goran Pandev, che a 38 anni ha scelto di consacrare gli ultimi spiccioli del suo talento alla causa della promozione del Parma. Il macedone è l'ultimo rinforzo che il presidente Krause ha dato al tecnico Iachini per cercare di piazzare il rush finale per una promozione in Serie A che al momento appare molto difficile, alla luce del 12simo posto in classifica.

Non è stato utile allo scopo il deludente pareggio interno dei ducali contro il Crotone andato in scena domenica al Tardini. Ma se c'è qualcuno che ci crede ancora quello è Buffon, sceso in Serie B per realizzare la missione di far risalire immediatamente i gialloblù. Tanta esperienza, tanti trionfi – con la Juve e con la Nazionale – ma anche gli errori che tutti gli uomini fanno nell'incedere lungo la difficile strada della vita.

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Voltandosi indietro il portiere carrarino spiega la differenza tra gli sbagli commessi, incluso la sua attività imprenditoriale: "La scritta ‘boia chi molla' sulla maglia è stato un errore, con la consapevolezza di oggi. Io però ne ignoravo il significato, come per il numero 88. Quando si fanno investimenti, invece, ci sta che qualcuno possa andar male, e nel mio caso si è ammalata la persona che gestiva un'azienda".

Però Buffon una cosa ci tiene a puntualizzarla, circa un'accusa che gli ha fatto parecchio male, quella sulle scommesse: "In Italia ci si sofferma sugli errori, per felicità da disgrazia altrui, ma io ho pagato tutto con la mia faccia: morirò con la felicità di essermi speso e aver vissuto. Le scommesse sono l'attacco più vergognoso – dice alla Gazzetta dello Sport – Mi dà fastidio sia stata messa in dubbio la mia correttezza sportiva. Se ho scommesso, e mai sulle partite, è stato perché chi vive la nostra vita deve trovare una trasgressione. Io non vado in discoteca, non ho mai fatto uso di droghe, ho sempre avuto solo una donna. Scommettevo, ma quelli sono fatti miei. E da lì a vendere partite, al riciclaggio, ad altre cose losche… ce ne passa".

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