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Buffon ricorda l’avversario più scorretto: “Se lo rivedessi ci farei due parole, una persona negativa”

C’è un calciatore, un solo calciatore, che Gigi Buffon ricorda con astio al termine della sua lunga carriera, è Rodrigo Moreno Machado: “Se lo rivedessi ci farei due parole, è per me un punto d’onore essere educato con tutti. Ma le persone negative le dimentico”. Cosa accadde l’1 maggio 2014.
A cura di Paolo Fiorenza
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Gigi Buffon ha appeso i guantoni al chiodo nell'estate del 2023, dopo una lunghissima carriera in cui ha vinto tutto (tranne la Champions League) e incrociato migliaia di avversari sui campi di tutto il mondo, tra Parma, Juventus, PSG e nazionale italiana. Il 46enne portiere toscano è sempre stato un amicone con tutti, compagni ed avversari: a fine partita strette di mano, pacche sulle spalle e abbracci, questo è stato il Buffon calciatore. Con tutti. Anzi, con tutti tranne uno, un calciatore che Gigi non riesce a togliersi dalla mente per come si comportò con lui in campo, anche se non ne ricorda il nome: "Giuro: l'ho rimosso. Se lo rivedessi ci farei due parole". Quel calciatore lo abbiamo scovato noi, ed è Rodrigo Moreno Machado, attaccante brasiliano naturalizzato spagnolo, tuttora in attività a 33 anni.

Buffon e l'unico calciatore che ricorda con astio: è Rodrigo

Le immagini sono nitide nella memoria di Buffon, anche se sono passati una decina d'anni: l'occasione per rievocare quell'episodio è data dalla domanda posta al portiere campione del mondo dal Corriere della Sera: "Tutti amici gli avversari a fine partita? No. Ricordo un attaccante del Benfica che mi diede un calcio terribile alla mano, palesemente apposta, mi fece un male tremendo, e mi guardò senza nessuna intenzione di chiedere scusa. Chi era? Giuro: l'ho rimosso. Se lo rivedessi ci farei due parole, è per me un punto d'onore essere educato con tutti. Ma le persone negative le dimentico".

Rodrigo con la maglia del Benfica nel 2014
Rodrigo con la maglia del Benfica nel 2014

Cosa accadde l'1 maggio 2014 in Juventus-Benfica: l'occasione persa dallo squadrone di Conte

Riavvolgiamo il nastro della storia del calcio: è l'1 maggio 2014, la Juventus gioca in casa la semifinale di ritorno di Europa League contro il Benfica, dovendo rimontare la sconfitta per 2-1 dell'andata a Lisbona. Finisce 0-0 con conseguente eliminazione, una grande occasione persa per quello che all'epoca era lo squadrone bianconero allenato da Antonio Conte – che avrebbe stravinto il campionato col record dei 102 punti – visto che la finale della competizione si sarebbe giocata proprio a Torino (all'Allianz Stadium avrebbe poi trionfato il Siviglia, battendo il Benfica ai calci di rigore dopo lo 0-0 al termine dei tempi supplementari).

Quel match di ritorno fu pieno di tensione, con la Juve all'attacco a testa bassa nel tentativo vano di far saltare il fortino della squadra portoghese, che aveva titolare a centrocampo quel Ruben Amorim che è appena diventato allenatore del Manchester United. Il secondo tempo si giocò sotto il diluvio, Conte provò il tutto per tutto inserendo Giovinco e Osvaldo, il Benfica rimase anche in 10 per l'espulsione di Perez al 67′ ed alzò le barricate davanti alla porta di Oblak. Lo 0-0 tuttavia non si schiodò e fu il club portoghese a qualificarsi per la finale di Europa League, con tanto di scaramucce a fine gara tra le panchine, con Vucinic e Markovic espulsi.

Buffon e Conte nella conferenza di vigilia della semifinale di andata a Lisbona: la Juve perse 2-1 col Benfica
Buffon e Conte nella conferenza di vigilia della semifinale di andata a Lisbona: la Juve perse 2-1 col Benfica

Il fallaccio di Rodrigo su Buffon: solo cartellino giallo

Se i tifosi bianconeri ricordano quella partita per il rimpianto di uno squadrone che quel giorno schierava i vari Pirlo, Vidal, Pogba (quello vero…) e Tevez per citarne alcuni, a Buffon è rimasto in testa anche quello che accadde all'inizio del secondo tempo, quando un fallaccio di Rodrigo su di lui fu sanzionato dall'arbitro Clattenburg col solo cartellino giallo, quando forse avrebbe meritato il rosso. Gigi uscì per anticipare l'attaccante della nazionale spagnola, il quale gli rifilò un calcione sulla mano, come ricorda perfettamente l'attuale capo delegazione dell'Italia.

Rodrigo colpisce di testa pressato da Caceres in quel Juventus-Benfica del 2014
Rodrigo colpisce di testa pressato da Caceres in quel Juventus-Benfica del 2014

Dov'è oggi a 33 anni Rodrigo Moreno Machado

Rodrigo poi nella finale col Siviglia avrebbe sbagliato uno dei due rigori decisivi falliti dal Benfica (l'altro fu di Cardozo), consolandosi in quella stagione con la doppietta campionato e coppa nazionale. Quell'estate l'attaccante si trasferì poi al Valencia, giocandovi fino al 2020. Poi Leeds, Al-Rayyan e adesso Al-Gharafa, sempre in Qatar.

Rodrigo con la maglia dell'Al-Rayyan in Qatar
Rodrigo con la maglia dell'Al-Rayyan in Qatar

Qualora oggi, a 33 anni, Rodrigo si riconosca nelle parole di Buffon e voglia "fare due parole con lui" per scusarsi o quanto meno chiarire il suo punto di vista, ne ha facoltà…

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