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Buenos Aires devastata per l’Argentina campione: due tifosi morti e un bimbo di 5 anni in coma

Il lato oscuro dei festeggiamenti per la vittoria dei Mondiali è nel bilancio degli incidenti scoppiati nella capitale argentina. Due i tifosi morti, in gravi condizioni un bimbo colpito da un pezzo di marmo. Nel racconto da cronaca nera anche scontri con le forze dell’ordine, rapine e furti d’auto, tentativo d’assalto agli sportelli delle banche.
A cura di Maurizio De Santis
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Le forze dell'ordine schierate in assetto anti-sommossa nella zona dell'obelisco.
Le forze dell'ordine schierate in assetto anti-sommossa nella zona dell'obelisco.
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Due tifosi morti, un altro (quello precipitato sull'asfalto nel tentativo di lanciarsi sul bus dell'Argentina) di cui non si hanno ancora notizie. Un bimbo di cinque anni in coma. Quattordici persone arrestate per violenze. Una ventina di agenti feriti. Denunce per aggressioni, rapine e furti d'auto. Cassonetti dati alle fiamme e falò appiccati dai teppisti. Sassaiola e scontri contro le forze dell'ordine. La giornata di festeggiamenti folli per la vittoria della Coppa del Mondo ha lasciato sulle strade di Buenos Aires strascichi di cronaca nera.

L'euforia collettiva, contagiosa e straripante, che ha trascinato un popolo di oltre quattro milioni di persone brulicante come un formicaio, presenta il conto il giorno dopo. Il bilancio, almeno quello redatto finora, è pesante.

Gli agenti hanno reagito alle violenze sparando proiettili di gomma per disperdere i facinorosi.
Gli agenti hanno reagito alle violenze sparando proiettili di gomma per disperdere i facinorosi.

La folla oceanica che s'era riversata in ogni angolo della capitale, dalla zona dell'aeroporto fino a quelli iconici come Plaza de Mayo e l'Obelisco, aveva costretto le autorità a cambiare il protocollo: impossibile che il pullman con a bordo la squadra e lo staff della Seleccion arrivasse nel cuore della città, era già rimasto bloccato per quasi cinque ore procedendo a passo di lumaca una volta uscito dallo scalo di Ezeiza. In delirio anche i giocatori intenti a lanciare banconote oppure – è il caso del portiere Martinez – a schernire con pesanti sfottò gli avversari (in particolare Mbappé a mo' di bambolotto).

Motivi di ordine pubblico e ragioni di estrema sicurezza avevano suggerito di modificare il piano prestabilito: l'Albiceleste avrebbe sì fatto il giro di Buenos Aires ma in volo, trasportata in elicottero.

Il caos è l'altra faccia della medaglia di una giornata in cui tutto è saltato. Un corto circuito di popolo che ha avuto risvolti drammatici. Un sostenitore è deceduto strangolato da una bandiera impigliata nelle ruote di una moto. Un altro di 20 anni ha perso la vita cadendo dal tetto di una casa: il trauma cranico riportato è stato fatale. Un altro ancora è stato gravemente ferito dopo aver ricevuto una coltellata nei pressi del Monumento al generale San Martín.

Sono preoccupanti le condizioni di un bambino di cinque anni colpito da un pezzo di marmo che si è staccato da un monumento a causa della furia della folla: il piccolo è in coma e ricoverato in terapia intensiva.

Nel bilancio dei disordini ci sono 14 persone arrestate e almeno una ventina di agenti feriti.
Nel bilancio dei disordini ci sono 14 persone arrestate e almeno una ventina di agenti feriti.

I disordini sono iniziati quando agenti della polizia in assetto anti-sommossa e vigili del fuoco sono intervenuti per far scendere per persone che erano riuscite ad arrivare in cima all'Obelisco forzando i cancelli e le recinzioni oltre alla stessa porta che permetto l'accesso alla parte interna del monumento e di raggiungere, inerpicandosi su una scala, le quattro finestre che sono sulla vetta. Bersagliati con razzi e altri oggetti, i poliziotti hanno reagito con cariche ed esplodendo proiettili di gomma per disperdere i facinorosi.

"I danni sono enormi – ha ammesso una fonte vicina all'amministrazione comunale della capitale -, triplicati rispetto a quanto successo nel giorno della qualificazione in finale. L'obelisco? Avevamo saldato quella porta dopo quello che è successo domenica scorsa e l'hanno tirata giù di nuovo".

Nella conta finiscono anche apparecchi di illuminazione che non hanno più cavi e semafori rotti, tentativi di assalto agli sportelli delle banche, la distruzione di spazi verdi e altri elementi del paesaggio urbano. Divelti perfino i pannelli solari su un tratto della Metro, in zona 9 luglio. Sull'asfalto è stata trovata una quantità incredibile di immondizia. "La realtà – conclude uno dei funzionari – è che non abbiamo mai visto nulla di questa portata". Uno tsunami di tifo che ha travolto tutto.

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