Brescia-Lecce, Balotelli litiga con Liverani. Il tecnico: “Non ho mai preso buu razzisti”
In Brescia-Lecce Mario Balotelli e Fabio Liverani si sono resi protagonista di un battibecco. Le immagini del confronto nei pressi della panchina salentina, sono state immortalate dalle telecamere, con il bomber che ha invitato platealmente il tecnico avversario a stare zitto. Quest'ultimo dal canto suo nel post-partita, ha puntato il dito contro l'atteggiamento del giocatore, chiedendo maggiore rispetto.
Brescia-Lecce, battibecco Balotelli-Liverani. Cosa è successo
Poco dopo la mezz'ora di Brescia-Lecce, Balotelli con uno sgambetto stende Rispoli e conquista un giallo sacrosanto. Il tutto avviene davanti alla panchina salentina, con il centravanti che inizia un vero e proprio battibecco con il mister avversario Liverani. Difficile capire quello che i due si sono detti, anche se il bomber ha chiuso il discorso portandosi a più riprese l'indice davanti alla bocca per invitare Liverani a stare zitto. Momenti concitati anche nel finale del primo tempo, quando i due sono entrati nuovamente in rotta di collisione: in questo caso arbitro e quarto uomo sono stati aiutati anche dagli altri calciatori e da Corini che ha allontanato Balotelli.
Le parole di Liverani su Balotelli dopo Brescia-Lecce
Nel post-partita Fabio Liverani è stato stuzzicato negli studi di Sky Sport, sul battibecco con Balotelli. Parole destinate a far discutere: "Ognuno di noi ha una storia. Io sono una persona che sta su questi campi da tanto. Non ho mai preso un "buu" in nessun campo d'Italia e sono di colore, quindi su di me non si può strumentalizzare nulla. Ognuno di noi ha una storia. Per ogni cosa finisce in campo, però non si può strumentalizzare perché ci vuole educazione, poi dopo è normale che ognuno di noi può andare oltre. Credo che tutto accade in campo, e infatti io al 90′ ho salutato l'allenatore (Corini, ndr) con il quale c'è grande stima. Non ho rancore con nessuno. Balotelli? Tutti avete gli occhi per vedere, si può avere un comportamento meno furbino. Tutti quanti noi sappiamo la nostra storia, e ci deve essere sempre grande stima e rispetto. Bisogna saper fare e bisogna saper stare. Ci vuole rispetto? Credo di sì".