Brescia-Genoa, perché Irrati ha fischiato rigore su Papetti
Brescia e Genoa si confrontano sul terreno del Rigamonti in un match dal chiaro significato salvezza che ha vissuto un primo tempo davvero interessante. Malgrado il gran caldo, 30 gradi nel pomeriggio bresciano, la gara è piacevole e non sono mancati gol ed emozioni. Le reti, tre, sono state segnate prima dal Brescia con Donnarumma e Semprini, poi nel finale di primo tempo da Iago Falque su rigore. E proprio il tiro dagli 11 metri ha creato un po' di tensione in campo, con la decisione di Irrati di fischiare il penalty che è apparsa eccessiva.
L'arbitro Irrati fino al momento del rigore per il Genoa segnato dal dischetto da Iago Falque aveva lasciato giocare molto le due squadre in campo. Gioco regolare e senza eccessi ma con interventi comunque decisi. Per il direttore di gara però, una gestione del match alla ‘inglese', senza intervenire troppo e senza alzare cartellini se non in casi precisi. Ma in occasione del penalty si è fatto forse ingannare dal duro colpo alla nuca subito da Romero, fischiando il rigore.
Quando la palla spiobe nell'area del Brescia Papetti salta da tergo a Romero e i due giocatori si toccano con le teste con il rossoblù che appare avere la peggio portandosi le mani alla nuca e finendo a terra. Nulla di grave, per fortuna, ma tanto basta per Irrati per decidere di fischiare il tiro dagli 11 metri a favore del Grifone. I giocatori del Brescia reclamano e protestano ma Irrati appare irremovibile: dal replay dell'intervento si vede Papetti che da dietro sbilancia leggermente Romero e – al limite del regolamento – per il direttore di gara è bastato per intenderlo falloso nei confronti del giocatore del Genoa. Poi, dal dischetto, Iago Falque non sbaglia.
Per il resto del primo tempo, Irrati non ha commesso errori, gestendo una fara che potrebbe surriscaldarsi da un momento all'altro per la posta delicatissima in palio. Un solo cartellino giallo, corretto, a Matjeu nel finale di frazione per un duro intervento al limite dell'area di rigore. Poi, ordinaria amministrazione.
