Brescia, Cellino: “Stagione finita. Cosa serve ancora, che ce lo imponga il Ministro?”
Oggi si dovrebbe decidere in modo definitivo sul futuro degli stipendi della Serie A, con il taglio previsto ai giocatori sulla falsa riga dettata dalle scelte della Juventus che ha già operato in merito. I bianconeri hanno decurtato 4 mensilità ai propri tesserati, compresi anche gli appartenenti allo staff tecnico e a Maurizio Sarri. Ma la stagione potrebbe anche non ripartire. Il calcio si sta interrogando anche sui tempi e le modalità con cui portare a termine una stagione oramai compromessa dalla pandemia da coronavirus.
C'è chi avrebbe già gettato la spugna, in attesa di avere l'ufficialità da parte della Lega e dalle istituzioni calcistiche e chi non si rassegna sperando di riprendere laddove ci si è fermati, sperando in un finale in cui si possa ritornare a parlare di calcio giocato lasciandosi alle spalle mesi terrificanti. La realtà che, ad oggi, nessuno può andare oltre una semplice ipotesi di carattere personale.
Cellino getta la spugna
Tra chi non coltiva più speranze c'è il presidente del Brescia, Cellino, che ha rilasciato il proprio pensiero al Corsera, in cui ha evidenziato tutto il pessimismo su una possibile ripartenza. Non ci sono presupposti, non indicazioni, l'emergenza sanitaria nazionale è ancora ai massimi livelli ed è impensabile solamente soffermarsi sull'argomento calcio: "Oramai questa stagione è compromessa in modo definitivo, è andata".
Obiettivo, prossima stagione
Nessun giro di parole per il patron della neo promossa che prima della pausa forzata di inizio marzo navigava in ultima posizione di classifica in Serie A: "Non c'è possibilità di riprendere in tempi brevi, è così difficile capirlo? Cosa dobbiamo aspettare, un messaggio scritto da parte del Ministro? L'unico pensiero oggi è la salute e iniziare a programmare serenamente la prossima stagione, da settembre".