Brescia: Balotelli è tornato ad allenarsi. Cellino rischia il deferimento per la ‘battuta’
Dopo l'ennesima bufera che si è scatenata intorno al suo nome, Mario Balotelli è pronto a dare il massimo per riconquistare la fiducia di Fabio Grosso e Massimo Cellino. Archiviato non senza strascichi l'episodio del suo allontanamento dal campo durante l'allenamento del Brescia e passata la delusione per la mancata convocazione in occasione della trasferta di Roma, il giocatore delle Rondinelle è infatti tornato ad allenarsi al centro sportivo Torbole Casaglia insieme al resto dei compagni mettendo da parte anche le dichiarazioni fuori luogo del suo presidente.
Balotelli vuol giocare il derby
Reduce dalle due sconfitte pesanti con Torino e Roma, che hanno alimentato anche la rabbia dei tifosi bresciani, la formazione di Grosso è adesso attesa dall'infuocata partita con l'Atalanta, in programma sabato 30 novembre alle ore 15 al Rigamonti: un derby molto sentito dai tifosi al quale Balotelli (bresciano doc) non vuol assolutamente mancare. La rabbia e il fastidio per le critiche e la frase di Cellino ("Balotelli è nero e sta cercando di schiarirsi"), sono ormai alle spalle e l'ex attaccante di Inter e Milan è dunque tornato in campo per prepararsi al meglio per la quattordicesima giornata di campionato. Come riportato dall'agenzia Ansa, Balotelli sarebbe apparso sereno e concentrato durante le due sedute d'allenamento svolte con buona intensità.
Cellino nel mirino della Procura Federale
Nelle prossime ore ci sarà intanto il verdetto sull'eventuale deferimento di Massimo Cellino. Il patron del Brescia, dopo le frasi su Balotelli è infatti finito nel mirino della Procura Federale che starebbe valutando se ci sono gli estremi per deferire il numero uno della società lombarda. A margine della riunione della Lega di Serie A, oltre ad aver offeso il suo giocatore, Cellino è andato giù pesante anche con l'ex tecnico delle Rondinelle: "Corini? Ero convinto fosse di Verona, se avessi saputo prima che era nato a Brescia, non lo avrei mai preso – ha spiegato a TeleTutto – È difficile allenare nella propria città. Avrei dovuto valutare meglio l'entusiasmo e quanta paura ci fosse in lui la scorsa estate. Pensavo di poter aiutarlo a crescere, ma ho sopravvalutato le sue capacità"