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Brasile-Argentina diventa un caso politico: “Una messa in scena organizzata”, “Argentini furfanti”

Dopo il caso della partita sospesa tra Brasile e Argentina non sono mancate le reazioni a livello politico. Il figlio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha accusato gli argentini di essere dei furfanti e chiesto per loro una punizione severa. Dall’Argentina negano e rilanciano: “È stata una messa in scena delle autorità sanitarie”.
A cura di Andrea Lucia
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Il caso della partita sospesa tra Brasile e Argentina valida per le qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022 continua a far discutere, soprattutto fuori dal campo. Il figlio primogenito del presidente brasiliano Jair Bolsonaro è intervenuto sulla vicenda con un tweet accusando gli argentini di aver consapevolmente violato la legge e chiedendo per loro una punizione severa. Secondo Flavio Bolsonaro la delegazione argentina avrebbe omesso di dichiarare all'Anvisa, l'Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria, che negli ultimi quindici giorni quattro giocatori erano stati nel Regno Unito e quindi avrebbero dovuto osservare la quarantena, come previsto dalle leggi del Brasile.

Sono stati proprio alcuni ufficiali dell'Anvisa a sospendere la partita dell'Arena Corinthians di San Paolo dopo pochi minuti dal fischio d'inizio e chiedere ai giocatori incriminati di abbandonare immediatamente il campo. Antonio Barra Torres, direttore generale dell'ente, ha confermato questa versione ai microfoni di Tv Globo:

Nulla di ciò che era previsto dalle norme è stato rispettato. I quattro giocatori avrebbero dovuto sottoporsi a quarantena ma non lo hanno fatto. Sono persino andati allo stadio ed entrati in campo per giocare. Una serie di violazione delle regole.

Anche la CBF, la Federazione brasiliana, ha commentato sorpresa l'accaduto con una nota ufficiale:

La CBF rispetta l’attuazione dei protocolli sanitari più rigorosi nella loro interezza. Tuttavia, rimane assolutamente sorpresa dall’azione svolta dall'Anvisa, a gara già iniziata, poiché Anvisa avrebbe potuto esercitare la sua attività in maniera molto più adeguata nei vari momenti e giorni prima della partita. […] La CBF ribadisce la sua delusione per gli eventi e attende la decisione di CONMEBOL e Fifa in merito alla gara.

La versione dell'Argentina

Il sito del quotidiano sportivo Olé ha titolato: "Tutti i perchè della vergogna brasiliana". El Clarin tuona: "Una disputa sanitaria ha trasformato Brasile-Argentina in uno scandalo globale". I vertici della Selección argentina, forti dell'accordo esistente tra Conmebol e le federazioni, sono sicuri di non aver violato alcuna norma: i calciatori, infatti, possono rimanere tre giorni nella nazione ospitante, a prescindere dalla provenienza, a patto di restare in hotel ed essere sottoposti ai test prima del match. Si tratta della cosiddetta "bolla di sicurezza" che il mondo del calcio ha imparato a conoscere ai tempi del Covid: isolare il più possibile calciatori, staff tecnico e dirigenti da contatti esterni e permettere così lo svolgimento di tutte le competizioni in sicurezza. Dinamica, questa, confermata anche dal presidente Claudio Fabián Tapia:

Non c'è stata nessuna bugia. Esistono regole con cui si disputano i tornei sudamericani, approvate dalle autorità sanitarie di tutti i Paesi partecipanti. Noi le abbiamo osservate.

Florencia Carignano, capo della Direzione nazionale delle migrazioni dell'Argentina, ha criticato l'azione tardiva delle autorità brasiliane parlando addirittura di una messa in scena.

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