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Branco ricoverato in ospedale per il Covid

Claudio Branco, ex terzino del Genoa e campione del mondo con il Brasile nel 1994, è positivo al Covid e attualmente ricoverato in ospedale a Rio de Janeiro. Le sue condizioni di salute non sono preoccupanti, il trasporto in nosocomio è stato effettuato a scopo precauzionale.
A cura di Maurizio De Santis
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Claudio Branco, ex terzino del Genoa e campione del mondo con il Brasile nel 1994, è positivo al Covid e attualmente ricoverato in ospedale a Rio de Janeiro. Le sue condizioni di salute non sono preoccupanti, il trasporto in nosocomio è stato effettuato a scopo precauzionale. Oggi 56enne, l'ex calciatore ricopre l'incarico di responsabile delle nazionali giovanili della Seleçao.

È rimasto contagiato a causa del focolaio esploso nello staff delle selezioni giovanili verde-oro: oltre a lui, infatti, sono risultati contagiati anche l'allenatore dell'Under 18, Dudu Patetuci, il vice allenatore Igor Cotrim, il fisiologo Sandro Graham, l'addetto stampa Bruno Pacheco. Tra i tesserati finiti in isolamento anche i calciatori Weverton e Stênio (Cruzeiro): entrambi si trovano in isolamento fiduciario, i loro casi sono emersi da controlli effettuati al ritorno nel quartier generale del club di Belo Horizonte.

Famoso per le bombe su punizioni e per i tiri dalla distanza, Branco iniziò la carriera in Brasile vestendo le maglie di Internacional e Fluminense dove vinse per 3 volte il titolo nel campionato carioca. Brescia, Porto e Genoa le squadre che lo hanno visto protagonista in Europa prima del ritorno in patria. Fu proprio grazie a un suo bolide che il Grifone ottenne una storica vittoria nel derby contro la Sampdoria (1-2): storica perché i tifosi rossoblù fecero di quella prodezza balistica una cartolina usata a mo' di sfotto' contro i rivali blucerchiati.

È con la casacca dell'altra metà del cielo di ‘Zena' che conquista anche la qualificazione alla coppa Uefa. Skuhravy e Aguilera fanno sognare in attacco. A centrocampo la squadra ruota intorno a uno zoccolo duro costituito da calciatori di lotta e di governo come Torrente e Ruotolo, il nazionale azzurro Eranio e l'ex milanista Bortolazzi. In panchina è seduta un'altra icona del calcio italiano di quei tempi: Osvaldo Bagnoli.

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