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Bove in ospedale ad Ancona per tornare a giocare: “C’è la possibilità di togliere il defibrillatore”

Edoardo Bove sta attendendo gli ultimi esami sulla conduzione elettrica del suo cuore. Si è affidato alla Clinica Le Torrette, dove in passato si sono rivolti altri atleti, che ha riacceso la speranza con una ultima possibilità: valutare se vi sia la possibilità di togliere il defibrillatore.
A cura di Alessio Pediglieri
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Edoardo Bove potrebbe tornare a giocare a calcio anche in Italia? Nei giorni scorsi la domanda è rimbalzata tra i corridoi della clinica marchigiana Le Torrette, eccellenza della nostra medicina e conosciuta da tempo come la "Clinica dei Campioni" perché tra le sue stanze sono passati diversi atleti di caratura internazionale assoluta. E così, la Fiorentina – in accordo con lo staff della FIGC – archiviata la grande paura, ha organizzato una ulteriore serie di controlli diagnostici per capire se ci sia realmente un'ultima chance per il ragazzo di riprendere anche la sua carriera professionistica: "I medici mi hanno detto che c'è una possibilità, di togliere il defibrillatore".

Al momento è prematuro, sono giorni di analisi, verifiche, valutazioni. Che dovranno prendere in considerazione l'intero spettro delle alternative reali, concrete e – soprattutto – definitive. Il centrocampista viola, mercoledì è stato affidato alle cure del professore Antonio Dello Russo, il direttore della Clinica di Cardiologia e Aritmologia di Ancona. Bove ad oggi ha un defibrillatore interno, con il quale potrebbe tornare a giocare solo all’estero per via dei protocolli stringenti del calcio italiano. Ma l'equipe medica sta valutando una soluzione differente che potrebbe cambiare l'intero scenario: togliere il defibrillatore.

Bove e gli esami cui si è sottoposto: due ipotesi finali

A livello tecnico Edoardo Bove so è sottoposto ad ulteriori approfondimenti di natura elettrofisiologica per trattare le aritmie i cui risultati sono attesi nelle prossime settimane. Attraverso dei piccoli cateteri si è arrivati nelle camere cardiache e studiare la conduzione elettrica del cuore. Di fronte ai risultati che verranno studiati dall'equipe del dottor Dello Russo due saranno le strade da sondare: la prima è trattare le anomalie con ablazioni, la seconda impiantare dispositivi che controllano il ritmo del cuore (pacemaker o defibrillatori interni). Nel primo caso per Bove si spalancherebbe concretamente la possibilità di ritornare a giocare in Serie A, nel secondo caso vorrebbe dire addio alla carriera sportiva.

Bove come Cipollini e Valentino Rossi: tutti nella Clinica dei Campioni

"Non escludo affatto di poter togliere il defibrillatore… i medici mi stanno dicendo che c’è questa possibilità" aveva detto nei giorni scorsi lo stesso Bove ascoltando i luminari medici. Che hanno enorme esperienza nel mondo dello sport visto che prima del centrocampista viola sono stati in molti a rivolgersi alla "Clinica dei campioni". Soprattutto i ciclisti, come Peter Sagan, Elia Viviani, Mario Cipollini, Diego Ulissi per controlli e valutazioni cardiache, ma anche i piloti del MotoMondiale, che in passato si sono rivolti a Le Torrette: nel 2017 toccò a Valentino Rossi dopo la frattura di tibia e perone della gamba destra mentre, nel 2020, è stata la volta di Francesco Bagnaia dopo la frattura del piatto tibiale destro.

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