Boris Johnson scrive a Southgate prima di Italia-Inghilterra: “Crediamo in te, portala a casa”
La finale degli Europei tra Inghilterra e Italia in programma questa sera sembra andare ben oltre il calcio. Come spesso accade quando in gioco c'è l'orgoglio di un intero popolo si travalicano i confini dello sport e la questione diventa nazionale. Soprattutto se ad essere coinvolte sono Italia e Inghilterra. E così è per l'atto conclusivo di Euro 2020 che inevitabilmente ha monopolizzato l'agenda di entrambe le nazioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà infatti a Wembley per sostenere da vicino gli Azzurri di Roberto Mancini e ci sarà anche il primo ministro inglese Boris Johnson che però ha voluto anche incitare la squadra prima della finale scrivendo una lettera al ct dell'Inghilterra Gareth Southgate:
"Volevo congratularmi con te e tutti i giocatori per le vostre incredibili prestazioni e i risultati in questo Euro 2020. Hai già fatto la storia – ha scritto Johnson al ct nel giorno della finalissima di Wembley –. Hai portato l’Inghilterra alla finale di una grande competizione internazionale. Per la maggior parte delle persone in questo paese, è la prima volta che accade in tutta la loro vita. Hai formato un gruppo di fratelli la cui energia, tenacia e lavoro di squadra (e puro talento) – ha proseguito il primo ministro inglese – sembrano risplendere in tutto ciò che fai. Hai sollevato gli animi di tutto il paese e sappiamo che puoi sollevare anche quel trofeo. Non stiamo solo sperando o pregando. Crediamo in te, Gareth, e nella tua incredibile squadra – ha infine concluso incitando i suoi uomini –. A nome dell’intera nazione, buona fortuna, buon gioco e portalo a casa"!
Dalle parole di Boris Johnson traspare quanto la finale degli Europei contro l'Italia sia importante per l'Inghilterra, un'importanza che va ben oltre il calcio. Chissà se oggi uno dei suoi illustri predecessori, Winston Churchill, penserebbe del suo popolo ciò che oltre settanta anni fa pensava del popolo italiano e se oggi avrebbe usato una delle sue frasi più celebri ("Gli italiani vanno in guerra come fosse una partita di calcio e vanno a una partita di calcio come fosse la guerra") per descrivere gli inglesi.