Bonucci svela il faccia a faccia avuto con de Ligt: “Ha detto cose poco carine, serve rispetto”
La Juventus stanotte ha fatto il suo esordio stagionale, battendo in amichevole a Las Vegas i messicani del Chivas Guadalajara: 2-0 il risultato finale, con reti dei giovani Da Graca e Compagnon. In campo non c'era tutta la difesa titolare dello scorso anno: Chiellini, de Ligt e Bonucci. I primi due partiti per altri lidi, rispettivamente Los Angeles e Monaco di Baviera, l'ultimo rimasto tutto il tempo in panchina (come lui Vlahovic e McKennie).
Il 35enne viterbese è l'ultimo rimasto della vecchia Juve: toccherà a lui guidare la squadra in campo e nello spogliatoio, forte della fascia di capitano ereditata da Chiellini. "Finalmente ce l'ho fatta – ci scherza sopra Bonucci – Ho sempre interpretato il mio ruolo dentro lo spogliatoio, ora sono il più vecchio del gruppo e l'esempio, la responsabilità e l'orgoglio di portare questa maglia dovranno essere ancora più forti. Ma un buon capitano deve avere soprattutto un buon gruppo alle spalle. In questi giorni sto vedendo nella Juventus la voglia di stare insieme e l'entusiasmo. Bisogna essere duri quando serve e sorridere quando si può fare".
E da capitano Bonucci non ci mette molto a mandare un messaggio pubblico a Matthijs de Ligt, dopo averlo già affrontato in privato: "La sua partenza non mi ha sorpreso – spiega il nazionale azzurro alla Gazzetta dello Sport – perché alcune sue dichiarazioni lasciavano capire che non voleva restare alla Juventus. Però penso che alla base di tutto serva rispetto, il gruppo con cui è stato per tre anni gli è servito per crescere e la società ha investito su di lui. Gli auguro il meglio, però certe frasi dette in Nazionale sono state poco carine. Ne abbiamo parlato dopo le vacanze e lui ha capito. Il Bayern è un grande club ma non è detto che in una squadra top sei destinato a vincere".
Bonucci si riferisce alle dichiarazioni in cui il 22enne difensore olandese aveva spiegato che due quarti posti di fila non gli bastavano, facendo capire di ritenersi meritevole di un livello superiore a quello attuale della Juve. Per qualcuno che non vedeva l'ora di andarsene, a Torino sono arrivati Di Maria e il cavallo di ritorno Pogba: "Portano leadership, qualità ed esperienza per competere su tutti i fronti – sentenzia Bonucci – Di Maria per le qualità che ha e per la carriera è stato molto sottovalutato. È il giocatore più completo della Serie A perché al talento aggiunge l’esperienza: per fortuna ha scelto la Juventus. Pogba l'ho ritrovato molto bene, ha capito che la Juventus di oggi è forse un gradino indietro rispetto a quella che aveva lasciato lui. È al centro del progetto e del gruppo, sarà fondamentale. Gli ho detto che avevamo un grande bisogno del Pogba che conosciamo, che io il vero Paul a Manchester non l'ho mai visto e ora mi aspetto di rivederlo alla Juve".
Bonucci confessa che la scelta di Dybala vice capitano al posto suo dietro Chiellini non è stata indolore: "Un po' ero rimasto male, ma il fastidio è durato un pomeriggio. Sapevo quale fosse il mio ruolo e che dovevo fare il mio, aiutando il mister nella gestione dello spogliatoio. Il rapporto con Allegri? Diretto e schietto. A fine stagione ci siamo confrontati, dopo un anno in cui un po' tutti siamo mancati in qualcosa ho rivisto in questi giorni l'Allegri che ha voglia di tornare a vincere. Puntare allo Scudetto? Con questa maglia non può essere altrimenti. Il tempo che passa deve essere quello tra una vittoria e l'altra".
Quanto al possibile arrivo di Zaniolo alla Juventus, Bonucci gli manda un avvertimento: "Ha grande talento e forse non conosce ancora le sue potenzialità, se resterà alla Roma potrà esaltarsi con Paulo, se arriverà da noi cercheremo di metterlo a suo agio. Ma alla Juve non bastano solo le qualità calcistiche".