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Bomba carta davanti alla sede dell’Union di Santa Fe, è dei tifosi: “La prossima esploderà”

Davanti alla sede dell’Union di Santa Fe, la parte più dura e intransigente della tifoseria ha fatto recapitare una bomba carta con un chiaro biglietto minatorio: “O entriamo tutti o la prossima esploderà”. Oggetto del contendere, l’accesso allo stadio che la società ha negato alle frange più violente.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sale oltre i livelli di guardia la tensione tra l'Union di Santa Fe e i propri tifosi: mercoledì 5 marzo è stata ritrovata una bomba carta davanti alla sede del club argentino che milita nel massimo campionato e che sta vivendo da diversi mesi uno scontro acceso con la parte più dura dei suoi ultrà. "O entriamo tutti o la prossima esploderà", il biglietto minatorio che ha accompagnato l'ordigno.

Una situazione quasi fuori controllo e che adesso ha allertato anche le forze dell'ordine che hanno aperto un'indagine sulla vicenda che vede la tifoseria dell'Union in aperta disputa col club che sta dando battaglia alle frange più violente della curva, vietandone l'accesso allo stadio durante le gare casalinghe dell'Union. La minaccia di mercoledì mattina ha fatto infatti riferimento a questa scelta societaria, concludendo la minaccia con un "Smettete di mandare la polizia". Firmato "Consiglio di amministrazione", chiaro riferimento ad una bandiera che era stata appesa vicino alla sede del club a febbraio, il giorno della partita contro l'Argentinos e che riportava uno slogan simile all'attuale: "O entriamo tutti o non entra nessuno", accompagnato dal disegno di una bomba accanto a un'arma da fuoco .

La controversia tra la curva e il club riguarda il diritto di entrata allo stadio non concesso dalla dirigenza dell'Unión a diversi gruppi di tifosi nella lotta precisa per sradicarli dal resto del pubblico. Ma il livello di tensione non aveva mai raggiunto i livelli attuali: dopo aver ricevuto la chiamata della società, la polizia ha inviato una brigata insieme a una squadra specializzata in esplosivi. Un operatore si è avvicinato all'oggetto con uno scudo protettivo, come previsto dal protocollo di sicurezza, e con una corda e un gancio ha rimosso il pacco per ulteriori analisi che si sono rivelate fortunatamente senza conseguenze. Ora la bomba carta sarà tenuta in custodia fino a fine indagini per accertarne l'origine: le telecamere di sicurezza della zona potrebbero indizi fondamentali per individuare i responsabili.

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