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Bologna nel caos, urla altissime e resa dei conti in spogliatoio: “Cos’è, una minaccia?”

Acque molto agitate a Bologna dopo gli ultimi risultati negativi: confronto durissimo a Casteldebole, solo l’intervento di alcuni presenti evita lo scontro fisico.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'avvicendamento sulla panchina del Bologna tra Sinisa Mihajlovic e Thiago Motta non ha dato i frutti sperati e le due sconfitte arrivate col nuovo allenatore (lo 0-1 in casa con l'Empoli e il secco 0-3 allo Juventus Stadium) hanno sollevato nubi fosche sulla squadra rossoblù, attualmente quartultima in classifica con 6 punti conquistati nelle prime 8 partite di campionato.

Domani i felsinei saranno impegnati al Dall'Ara con la Sampdoria, che ha appena cambiato anch'essa guida tecnica rimpiazzando Marco Giampaolo con Dejan Stankovic. I blucerchiati sono messi peggio, visto che sono ultimi con lo straccio di soli 2 punti, ed è chiaro che chi uscirà sconfitto da questa sfida salvezza vedrà la propria crisi acuirsi in maniera molto pesante. Sabato i tifosi del Bologna si aspettano di vedere una squadra profondamenta diversa – in primis nello spirito – da quella impalpabile del match perso con la Juve.

Thiago Motta ha avuto un pessimo inizio da allenatore del Bologna
Thiago Motta ha avuto un pessimo inizio da allenatore del Bologna

"Il Bologna è stato vergognoso, ha disonorato il calcio. In questo momento è la peggior squadra della serie A", ha sentenziato un durissimo Lele Adani. Un parere evidentemente condiviso anche dalla tifoseria rossoblù, che ha voluto dare un segnale molto forte alla squadra circa il proprio stato d'animo, con annesso messaggio a darsi al più presto una svegliata. I gruppi organizzati della Curva Bulgarelli avevano chiesto al club un incontro in settimana prima della gara con la Sampdoria, la data fissata era giovedì a mezzogiorno.

Ieri dunque una quindicina di rappresentanti dei sostenitori felsinei si sono radunati all'esterno del centro sportivo del Bologna e poco prima della mezza sono entrati per incontrare tutta la squadra e lo staff tecnico a fine allenamento, alla presenza anche di alcuni dirigenti. Un confronto durissimo, durato circa mezzora, durante il quale i toni si sono alzati a tal punto – riferisce il Corriere dello Sport – che le urla si sono sentite fino all'esterno di Casteldebole. I tifosi hanno chiesto in maniera energica un cambio di atteggiamento in campo, un impegno ed attaccamento alla maglia che si traducano in una svolta sul piano dei risultati.

Marko Arnautovic a capo chino al termine di Juve-Bologna
Marko Arnautovic a capo chino al termine di Juve-Bologna

Una sceneggiatura non nuova per questo tipo di rese dei conti, ma stavolta il limite tra il confronto verbale e lo scontro fisico stava per essere superato, quando la delegazione dei tifosi felsinei ha detto ai calciatori che quella era l'ultima volta che venivano bonariamente. Al che Thiago Motta si è eretto a protezione della squadra rispondendo senza arretrare di un passo: "Cos'è, una minaccia?". Parole che hanno alzato ulteriormente la temperatura, con i sostenitori rossoblù che hanno ammonito il tecnico italo-brasiliano a capire che a Bologna non funziona come a La Spezia.

A quel punto solo un pronto intervento di alcuni presenti è riuscito ad evitare il peggio, frapponendosi tra chi stava per passare alle vie di fatto. Gli unici ad essere salvati dalle critiche dei tifosi sono stati Gary Medel e Marko Arnautovic, per il modo pugnace con cui interpretano le partite onorando sempre la maglia. Eppure anche col cileno c'è stato un momento di tensione per un fraintendimento, con De Silvestri a mettere pace. È stata mezzora al calor bianco quella vissuta ieri a Casteldebole, non esattamente il modo migliore per preparare la sfida decisiva con la Sampdoria.

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