Bologna-Milan rinviata, è ufficiale: quando si può giocare il recupero con il calendario intasato
Bologna–Milan non si gioca domani, sabato 26 ottobre alle 18: la partita è stata rinviata ufficialmente dalla Lega Serie A a causa dell'emergenza maltempo e dopo l'ordinanza emessa dal sindaco del capoluogo emiliano. Quando sarà recuperata? Non si sa ancora, al momento – come da comunicazione dei vertici del massimo campionato – è differita "a data da destinarsi". Ma Lorenzo Casini, presidente Lega Serie A, ha già escluso una prima opzione, il 18 dicembre: "Sarebbe da spostare Verona-Milan e scatterebbe uno slittamento a catena".
La decisione è arrivata dopo una lunga mattinata di consultazioni per riuscire a trovare una soluzione in tempo utile ed evitare lo spostamento dell'incontro: in questa ottica, considerata la reticenza dell'Amministrazione comunale emiliana a dare il via libera all'accordo sul match a porte chiuse al Dall'Ara, avevano preso piede le sedi di Como ed Empoli (ma senza tifosi, per l'impossibilità di vendere biglietti in così breve tempo).
La nota ufficiale della Lega Serie A: "No del sindaco anche alle porte chiuse"
Alla fine ha prevalso la posizione del Bologna che ha esposto ragioni ritenute evidentemente più plausibili e "forti" (il riferimento al momento difficile che sta vivendo la città) rispetto alla volontà del Milan di andare in campo ugualmente. Milan che, allo stato dei fatti, martedì prossimo dovrà rinunciare a Theo Hernandez e Reijnders che sconteranno la squalifica in occasione del turno infrasettimanale contro il Napoli.
"Il presidente Lorenzo Casini – si legge nella nota ufficiale -, vista la delibera del Consiglio di Lega tenutosi in data odierna, in cui la Lega Serie A prende atto dell’ordinanza del sindaco di Bologna che non consente la disputa, neanche a porte chiuse, della gara di Campionato di Serie A Bologna-Milan, in programma il giorno 26 ottobre 2024 alle ore 18.00, dispone il rinvio della stessa a data da destinarsi".
Le possibili date per il recupero di Bologna-Milan
Non c'è ancora una data certa per il recupero, mercoledì 5 febbraio lo slot al momento il più probabile. La prima opzione, del 18 dicembre, non è sostenibile perché comporterebbe un'altra modifica al calendario: differire a domenica 22 dicembre (rispetto a venerdì 20) la sfida in programma al "Bentegodi" tra Verona e rossoneri. La seconda, invece, è la prima finestra utile che si lascia preferire (ma non ci sono conferme ufficiali) perché non sarebbe necessario accomodare ulteriormente il calendario delle due squadre. A fine CdA di Lega, il presidente Casini ha provato a dare alcune flebili certezze: "Calendario alla mano, il mese in cui sarà possibile recuperare la partita è febbraio. Ci sarebbe il giorno di Natale, come ipotesi, ma stiamo valutando. Spostare Verona-Milan? No, perché si entra in uno spostamento a catena. Come Lega, non possiamo fare molto".
Il calendario intasato anche per la Supercoppa italiana
Un rompicapo. Incastrare tutte le caselle è come scervellarsi per risolvere il cubo di Rubik. Basta dare un'occhiata alla sequenza d'impegni di Bologna e Milan per averne contezza. Oltre alle partite di Serie A, sono in lizza anche in Champions League e in Coppa Italia. A rendere tutto più complicato c'è ancora un altro dettaglio di non poco conto: la Supercoppa italiana prevista tra il 2 e il 6 gennaio (giorno della finale) con in gara Inter, Milan, Atalanta e Juventus.
Per il trofeo ospitato in Arabia Saudita servirà reperire adeguata sistemazione (anche) per i recuperi degli incontri inizialmente inseriti in tabellone a gennaio: Inter-Bologna (5 gennaio) e a Como-Milan (5 gennaio). Una condizione che ha spinto a ragionare prendendo in esame un altro lasso di tempo da sfruttare per colmare la lacuna: a cavallo tra metà gennaio e metà febbraio 2025.
Le reazioni, Scaroni perplesso: "Incompresibile"
All'uscita della riunione in Lega Serie A, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha espresso tutte le proprie perplessità sulla questione e sulla piega che ha portato a quella scelta: "Il Comune ha deciso, incomprensibile… Il sindaco ha vietato di giocare a porte chiuse, non ho capito perché. Di fronte all'ordinanza però abbassiamo la testa".
L'amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, ha invece puntato l'attenzione su un altro aspetto della vicenda e parlato di "difficoltà organizzative, oltre alla solidarietà per le famiglie colpite. Grazie a uno stadio pieno potremmo destinare metà dell'incasso all'emergenza".