Boga si è perso, sprofondato in una crisi di identità: “Non sa neanche dove si trova”
Il Sassuolo si è rovinato le festività natalizie. Brutta sconfitta per la squadra di Dionisi, travolta in casa nel derby dal Bologna con un perentorio 3-0. S'interrompe così dopo sei partite consecutive la striscia di risultati utili per i neroverdi, che nonostante un buon approccio si sono disgregati un po' alla distanza. Non può che essere deluso l'allenatore che ci è messo la faccia prendendosi la responsabilità della prestazione deludente. Sono diversi però i giocatori della sua squadra che hanno deluso le aspettative, tra questi anche l'osservato speciale Jeremy Boga.
Non giocava titolare da ottobre l'esterno offensivo classe 1997 in una stagione per lui molto travagliata. Oltre a qualche problema fisico di troppo, quello che in passato si è rivelato un vero e proprio punto di forza del Sassuolo, ha pagato anche le troppe voci di mercato sul suo conto. Dopo quelle della scorsa sessione estiva, ora Boga è stato inserito tra i possibili giocatori in uscita, con la pretendente più gettonata che è l'Atalanta. Il giocatore a giudicare dalla prestazione contro il Bologna, e dalle parole di Dionisi sembra essere destabilizzato da questa situazione.
Un peccato visto che oggi nel derby l'allenatore neroverde ha deciso di dargli fiducia, lasciando in panchina anche Raspadori e Defrel inizialmente: "Mi spiace perché non nascondo perché non ero soddisfatto delle sue prestazioni – ai microfoni di DAZN – Certo non è facile per lui entrare a partita in corso, sapendo di essere un giocatore importante. Ho provato a farlo giocare dal 1’, lasciando in panchina uno come Raspadori".
Alla fine inutile girarci intorno, dalla scorsa estate ad oggi Boga ha risentito delle tante "chiacchiere" di mercato che lo riguardano. Un peccato perché a risentirne alla fine è il Sassuolo: "Con la testa non sa neanche dove si trova. Si allena bene ed è un ottimo ragazzo. Si parla di lui da luglio. Non riesce a tenere fuori le chiacchiere su di lui e le riporta nelle prestazioni. Mi spiace perché è un ottimo ragazzo e si allena bene. Peccato perché avrebbe potuto fare la differenza. Lui è un valore, altrimenti non l’avrei fatto giocare. Se andassi indietro alle chiacchiere oggi non avrebbe giocato. Non è facile perché è un ragazzo di 24 anni, sensibile e non è star facile sentire le chiacchiere. Mi aspettavo tanto da lui".