Boateng nella bufera, una mail della madre rafforza l’accusa di violenza: “Maltratta le donne da anni”
Jerome Boateng di nuovo al centro di polemiche. Una mail del 2021 ad un avvocato di Berlino inviata dalla madre, Martina Boateng, che è stata pubblicata in esclusiva dal giornale tedesco Der Spiegel ha rafforzato le accuse di violenza di genere contro suo figlio: “Per anni mio figlio ha maltratto le donne mentalmente e fisicamente. Ora Kasia Lenhardt si è suicidata e non vuole ancora assumersi le conseguenze del suo comportamento".
Queste sono le parole che si leggono nella mail inviata il 25 marzo 2021. L'avvocato che difende il giocatore della Salernitana ha sottolineato che la sua cliente "non può rilasciare dichiarazioni pubbliche" in merito a quanto pubblicato dato che il procedimento giudiziario è ancora in corso.
Jerome Boateng ha sempre ribadito di non aver mai aggredito fisicamente la sua ex compagna Kasia Lenhardt, che si è suicidata all'interno della sua abitazione il 9 febbraio 2021.
I media tedeschi riferiscono che un avvocato tedesco, la cui identità non è stata rivelata, ha dichiarato che la presunta vittima voleva denunciarlo alcune settimane prima di morire dopo aver subito aggressioni fisiche e verbali. Lenhardt informò persone a lui più vicine degli eventi accaduti tramite sms ai quali il giornale Der Spiegel ha avuto accesso: “Mi ha quasi rotto il pollice della mano sinistra".
Due settimane dopo aver appreso della tragica morte di Kasia Lenhard, la Procura si è messa al lavoro e ha avviato un'indagine preliminare contro il calciatore per “sospette lesioni personali intenzionali”: la corte ha archiviato il caso per mancanza di prove a sostegno della sua colpevolezza, anche se le parole della madre potrebbero portare alla riapertura del caso.
Jerome Boateng è stato al centro di un altro procedimento simile per aver aggredito fisicamente una delle sue ex compagne, Sherin Senler: l'ex calciatore della nazionale tedesca era stato denunciato per fatti accaduti durante una vacanza ai Caraibi nel 2018, in seguito all'eliminazione della Germania dai Mondiali di Russia. In quel caso il giudice lo aveva condannato al pagamento di una multa di 1,8 milioni di euro “per lesioni personali e insulti intenzionali pericolosi”, ma la Corte Suprema bavarese aveva annullato la sentenza.