Blind commosso per Eriksen, anche lui ci è passato: “Fino all’ultimo ho pensato di non giocare”
Non è stato facile per Daley Blind scendere in campo ieri sera per giocare Olanda-Ucraina, a poche ore da quanto accaduto a Christian Eriksen. Per due motivi non lo è stato: perché il 31enne difensore figlio d'arte è un amico del danese, avendoci giocato assieme nell'Ajax per poi ritrovarsi da avversari in Premier League con le maglie di Manchester United e Tottenham, ed inoltre perché anche lui ha avuto problemi di cuore, che lo hanno costretto ad impiantare in petto un defibrillatore sottocutaneo.
Blind per due volte fece spaventare tutti sul campo: la prima quando ebbe delle vertigini durante Ajax-Valencia di Champions League il 10 dicembre 2019, episodio in seguito al quale gli fu diagnosticata una miocardite, la seconda quando il defibrillatore si spense il 25 agosto 2020 in un'amichevole tra Ajax ed Hertha Berlino. In quella circostanza lo spavento fu ancora maggiore, visto che il giocatore si accasciò sul terreno di gioco tenendosi una mano sul petto, fortunatamente senza ulteriori conseguenze.
Nessuno meglio di lui può dunque sapere cosa ha provato Eriksen in quegli attimi terribili sabato sera a Copenaghen, una scena che lo ha toccato al punto da mettere in dubbio la sua presenza nel match d'esordio dell'Olanda agli Europei. Blind lo racconta commosso nel dopo partita: "Quello che è successo sabato sera ha avuto un grande impatto su di me. Non solo perché Christian è un mio caro amico, ma anche per quello che è successo a me. Ho visto cose riconoscibili, questo lo ha reso ancora più intenso. Ho valutato fino all'ultimo momento la possibilità di non giocare, per farlo ho dovuto superare un ostacolo mentale. Sono orgoglioso di averlo fatto. Poi alla fine l'emozione viene fuori. Adesso sono al sicuro, ho avuto questa garanzia dai medici".
Il difensore è stato schierato titolare da De Boer, cedendo poi il posto – visibilmente provato ed in lacrime – nel secondo tempo ad Aké. Adesso lancia un appello in difesa del suo amico: "Voglio inviare un messaggio ai media: non speculate sulla carriera di Chris, se continuerà o meno, e sulla sua vita. Vi prego, lasciatelo in pace e dategli tempo per guarire". Blind ce l'ha fatta a tornare a giocare, per Eriksen i dubbi sono molto maggiori. Serve tempo, ma soprattutto servono certezze.