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Bjorkman sconvolto, ha scoperto di avere la SLA dopo un infortunio: “Non posso accettarlo”

Il calciatore svedese Jesper Bjorkman dopo i controlli per un infortunio alla clavicola ha scoperto di avere la Sclerosi laterale amiotrofica.
A cura di Marco Beltrami
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Una storia molto triste arriva dalla Svezia, e lascia senza parole tutto il panorama calcistico. Protagonista un calciatore, che da un po' di tempo era sparito dai radar. Si tratta di Jesper Bjorkman che con un annuncio shock ha rivelato di soffrire di SLA, ovvero la terribile Sclerosi Laterale Amiotrofica.

29enne con un passato nel massimo campionato svedese, Jesper Bjorkman in giovane età sembrava pronto a vivere una carriera di primissimo livello. Alti e bassi per lui, che ha vestito le maglie di all'Helsingborgs IF , Ängelholms FF, Gefle IF, AFC Eskilstuna, Akropolis IF e Hittarps IK, prima di appendere un po' a sorpresa le scarpe al chiodo. In un'intervista concessa a Helsingborgs Dagblad, Bjorkman ha raccontato che nello scorso dicembre gli è stata diagnosticata la malattia.

Tutto è nato da un infortunio alla clavicola che lo ha spinto ad ulteriori esami. Debolezza al braccio sinistro per Bjorkman che mai si sarebbe immaginato una diagnosi simile: "Ad aprile, mi sono seduto a casa dei miei genitori e mi sentivo molto debole. Ho cercato un trattamento, ma ero assolutamente certo che avesse a che fare con l'infortunio".

Nove giorni prima di Natale 2022 il giocatore si è seduto insieme alla sua compagna Linnea Eldforsen Nilsson in una stanza dell'infermeria dell'Helsingborg e ha ricevuto la notizia: "È stato terribile, eravamo completamente devastati. Un grande urlo. Non era possibile accettare di essere un malato terminale. Ho visto solo la morte". La prima diagnosi dei medici è stata la neuropatia motoria multifocale (MMN). Quando però le cure non hanno prodotto risultati, ecco il nuovo ricorso all'assistenza sanitaria.

Danni importanti alle cellule nervose per Bjorkman che ha incassato la tremenda notizia. Per ora le conseguenze della SLA del suo fisico non sono ancora evidenti: "Se alzo la tazza di caffè vedrai. Ma per il resto non te ne accorgi. Posso camminare, posso correre, posso fare qualsiasi cosa. Ma ora sto elaborando il dolore. In realtà, vivrò la vita. Quel paradosso è così dannatamente difficile e qualcosa con cui faccio davvero fatica, dice".

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