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Berlusconi suggerisce al Monza come conquistare la Serie A, poi provoca: “Magari torniamo al Milan”

A margine della vittoria nell’andata della finale playoff con il Pisa, Silvio Berlusconi ha rispolverato vecchi cavalli di battaglia: “Ho dato indicazioni tecniche ben precise”. Poi scherza sul Milan: “Non si sa mai…”
A cura di Alessio Pediglieri
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È un Silvio Berlusconi rigenerato e ringiovanito quello che si presenta ai microfoni delle tv e della stampa subito dopo la conclusione del primo atto finale dei playoff di Serie B. Il suo Monza ha appena superato, seppur di misura, il Pisa nella gara d'andata e si giocherà la promozione in Serie A domenica prossima nel match di ritorno sul campo dei toscani. Un'occasione per ribadire la volontà ferrea di conquistare l'obiettivo ad ogni costo, tra speranze e proverbiali suggerimenti tattici, fino all'ultima provocazione verso il "suo" Milan, scudettato e in attesa di definire il nuovo acquirente post Elliott.

La situazione in casa rossonera è totalmente fluida, ma non così tanto da prevedere un ritorno di Silvio Berlusconi al vertice. InvestCorp ha gettato la spugna, il Gruppo Elliott sta concludendo con i connazionali di RedBird il passaggio in toto della proprietà con un progetto concreto che rilancerà a 360 gradi il club rossonero. Non c'è spazio, ovviamente, per Berlusconi la cui suggestione rimbalza tra scherzo e provocazione, sull'onda dell'entusiasmo per la sua nuova realtà brianzola: "Dovremmo tornare io e il signor Galliani al Milan… non si sa mai" sussurra irriverente e sornione. "Ricominciare a vincere come abbiamo fatto per trent'anni" sciorinando scudetti, Coppe Campioni e Champions League di un'epoca irripetibile.

Poi, la realtà e l'attualità che vede il Monza in piena corsa per strappare l'ultimo accesso in Serie A. La gara dell'andata è andata a buon fine, con un successo importante sul Pisa che sbilancia seppur di poco, i pronostici verso il club brianzolo che ha in parte deluso le aspettative di Berlusconi, sempre foriero di suggerimenti tattici che lo hanno sempre caratterizzato quando si parla di calcio. "Non ci sono segreti, bisogna semplicemente applicare certe regole da seguire, che la squadra deve applicare per fare gol".

Un Berlusconi vecchio stampo, presidente-allenatore-motivatore che rivela allegramente il suo discorso prima della gara: "Ho tenuto la parola ai giocatori prima che scendessero in campo, avete visto nel primo tempo come erano fantastici? Poi nel secondo tempo un po' meno, sono calati. Ho detto loro: dovete essere 11 guerrieri in campo e ho dato le ultime cose tecniche che ovviamente non hanno messo in pratica".

Ma la ricetta tattica non tarda ad arrivare: "Bisogna giocare in contropiede" sottolinea il patron. Mister Stroppa avvisato, l'obiettivo non si può fallire anche perché lo stesso Berlusconi ammette che è un'occasione unica: "Il prossimo anno scendono in B realtà come Genoa, Cagliari e Venezia, gruppi societari forti economicamente che si adopereranno per rinforzarsi e risalire in Serie A". Anche in questo caso, dunque, bisogna anticipare tutti. In contropiede.

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