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Berlusconi ci ricasca: registrato il discorso nello spogliatoio del Monza prima della finale

Le ingerenze nelle questioni tecnico-tattiche sono da sempre una caratteristica di Silvio Berlusconi da presidente, prima del Milan e oggi del Monza. A pochi minuti dalla finale playoff contro il Pisa l’ha rifatto: il discorso alla squadra, da lui stesso raccontato, sembra quello di un allenatore.
A cura di Marco Beltrami
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Entusiasmo alle stelle in casa Monza per la prima storica promozione in Serie A. Dopo i tanti successi collezionati con il Milan, Silvio Berlusconi è tornato dunque nel calcio che conta in coppia con il fedele braccio destro Galliani, tenendo fede alla promessa del 2018 quando prese le redini del club biancorosso in Lega Pro. Solo applausi dunque per i giocatori biancorossi e per mister Stroppa che nonostante le difficoltà di un campionato come quello cadetto, e una promozione diretta sfumata in extremis nella regular season, è riuscito a centrare l'obiettivo riuscendo ad espugnare il campo del Pisa nella decisiva finale dei ritorno dei playoff.

Berlusconi non si è limitato solo a seguire il match direttamente dalla tribuna dell'Arena Garibaldi dove le sue reazioni sono diventate virali. L'imprenditore classe 1936 infatti ha voluto incoraggiare la squadra negli spogliatoi prima del fischio d'inizio: un momento che qualcuno ha registrato, come confermato dallo stesso presidente durante un'intervista a ‘Quarta Repubblica'. Non un discorso motivazionale, ma anche indicazioni tecniche per i suoi giocatori sul come muoversi in campo. Ancora una volta dunque Berlusconi ha voluto vestire i panni dell'allenatore sostituendosi di fatto a Giovanni Stroppa. Non è la prima volta infatti in cui i tecnici si ritrovano a fare i conti con le ingerenze del numero uno nelle questioni tecnico-tattiche che spetterebbero solo a loro.

Una situazione diventata un vero e proprio classico al Milan durante la lunghissima esperienza di Berlusconi da patron. Sono stati tanti gli allenatori che hanno dovuto fare i conti con le sue interferenze in questioni di modulo e di atteggiamento della squadra in campo. Da Liedholm ad Ancelotti, passando per Zaccheroni, Gattuso e Inzaghi. In molti casi si è parlato addirittura di intromissioni nella scelta delle formazioni, situazione smentita proprio da Carletto che però ha ammesso di aver discusso con il presidente del passaggio ad un modulo offensivo, con il famoso ricorso poi al modulo ad albero di Natale e il coinvolgimento di tutti i calciatori più tecnici dalla metà campo in su.

Berlusconi svela il discorso nello spogliatoio prima della promozione in A del Monza
Berlusconi svela il discorso nello spogliatoio prima della promozione in A del Monza

Proprio il tecnico del Real Madrid fresco di vittoria della Champions, raccontò a Marca del constante "confronto" con l'allora presidente ai tempi del Milan: "Mi chiedeva che la squadra giocasse bene e così è nata l’idea dell’albero di Natale per far giocare tutti i giocatori di qualità. Berlusconi mi faceva un sacco di domande, ho discusso anche con lui.La squadra ha bisogno di giocare con tre attaccanti’, mi diceva. Ho risposto che erano Inzaghi, Kakà e Shevchenko, ma lui mi ha detto Kakà non era un attaccante… Ogni presidente ha le sue idee, questo è sicuro, ma alla fine decidevo io". Memorabile il siparietto nello spogliatoio, durante la gestione Pippo Inzaghi. In quell'occasione il presidente prima spiegò alla squadra l'atteggiamento giusto da tenere in campo e poi si rivolse direttamente all'ex attaccante, facendogli ripetere a più riprese e con un tono di voce sempre più alto il diktat rivolto ai suoi giocatori, ovvero "Attaccare". Una scena imbarazzante, con il tecnico e la squadra visibilmente a disagio.

Una situazione che si è riproposta anche al Monza. Berlusconi ha reso di dominio pubblico il suo discorso negli spogliatoi prima del match decisivo contro il Pisa. L'ex Presidente del Consiglio ci è ricascato, dando indicazioni esplicite alla squadra sul come giocare: "La squadra ha una tattica di giuoco, che io ho suggerito, molto efficace. Mi hanno registrato, c'è quello che ho detto ai giocatori prima di scendere in campo. Me l’hanno data adesso e sono le mie ultime raccomandazioni tecniche, bisogna sempre ripetere delle cose che sanno. Ed è importante che il presidente gliele dica prima che scendano in campo".

Insomma non si tratta del solito discorso finalizzato a toccare le corde giuste dal punto di vista delle motivazioni e degli stimoli a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Quelle di Berlusconi sono parole che dovrebbero essere pronunciate dall'allenatore perché strettamente legate al campo: "Allora ‘Dovete essere undici guerrieri, undici gladiatori che lottano su ogni palla e che resistono ad ogni attacco. Dovete ricordarvi che i gol si fanno nell’altra parte del campo. Tirando in porta’. Vuol dire, tirando di più in porta. ‘E che quindi non si deve perdere tempo, in passaggi inutili nella nostra metà campo’. Come fanno anche le squadre, come Liverpool e Real Madrid, stanno a perdere tempo. ‘Si deve sempre lanciare la palla in avanti, nell’altra metà campo dove devono essere sempre le nostre punte che non devono tornare mai nella nostra metà campo, pronte a scattare su ogni lancio, pronte a trovarsi sole davanti al portiere e provando a fare gol, ricordatevi tirando rasoterra”.

Addirittura dunque il proprietario del Monza ha spiegato ai suoi giocatori come tirare nella porta avversaria: "Tirando in altri modi intanto finiscono spesso fuori dalla porta e poi il portiere può raccoglierli bene no? Rasoterra invece, loro si devono buttare. ‘Questi avversari lo sappiamo sono cattivi, ma non dovete avere paura, dovete avere anche voi il fuoco negli occhi. Oggi state scrivendo la storia, avete un solo dovere, un solo obbligo, un solo traguardo da raggiungere, dovete vincere’. Sono andati in campo e hanno vinto". Come è accaduto molto spesso nella carriera calcistica di Silvio Berlusconi.

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