Berardi rischia il rosso in Sassuolo-Juventus: cosa lo ha salvato dall’espulsione
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Domenico Berardi è stato al centro di un discusso episodio da moviola in Sassuolo-Juventus 4-2. L'attaccante neroverde autore del gol del 2-1 ha rischiato seriamente il cartellino rosso per un fallo molto duro su Bremer. L'arbitro ha optato per il giallo, e in sala Var hanno confermato la decisione destinata comunque a far discutere.
Perché Berardi non è stato espulso? Cosa lo ha "salvato" nella valutazione del direttore di gara: la velocità nell'impatto, e il fatto che il ginocchio di Berardi si sia piegato.
La situazione in questione è avvenuta nel secondo tempo della partita del Mapei con Berardi che, in ritardo, è entrato in malo modo su Bremer. Tacchetti spianati da parte di quello che nei mesi scorsi è stato un obiettivo di mercato della Juventus, all'altezza della parte alta della tibia del brasiliano. Subito sono arrivate le scuse del calciatore di casa che si è giustificato facendo riferimento all'involontarietà del suo intervento. Fortunatamente nessuna conseguenza per l'ex Torino.
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L'arbitro Colombo lo ha sanzionato con il giallo tra le proteste civili dei giocatori della Juventus che avrebbero voluto il rosso diretto. In sala Var è iniziato un check dell'episodio da moviola che si è concluso dopo pochi secondi con la conferma della decisione dell'arbitro. Niente rosso e solo giallo dunque per il fallaccio di Berardi su cui sono rimasti molti dubbi.
Infatti l'entrata con il piede a martello e l'altezza del contatto sembrano propendere a favore del rosso. Nella valutazione di questo tipi di episodi però da regolamento gli arbitri tengono conto di diversi fattori: tra questi c'è anche la velocità dell'azione e quando questa è elevata, la violenza è maggiore e quindi il colore del cartellino è più vicino al rosso che al giallo. Inoltre Berardi non tiene la gamba rigida ad affondare il colpo con il ginocchio che si piega.
Questo è stato evidenziato anche dall'esperto di situazioni arbitrali Luca Marelli a DAZN: "L'intervento è molto al limite, molto in ritardo. Un punto di contatto molto alto. I margini per un cartellino rosso potrebbero esserci anche se la velocità non era altissima".
L'ex arbitro ha poi ulteriormente spiegato: "Chiaro ed evidente errore per l'utilizzo del Var? Mancano due elementi, ovvero il fatto che il ginocchio si piega e la velocità non eccessiva. Io avrei preferito il rosso diretto. Perché non c'erano i presupposti dell'oggettività per l'intervento della moviola in campo". Questo dunque quello che ha spinto l'arbitro e i suoi collaboratori al giallo, anche se l'intervento è davvero molto molto al limite. Sulla bilancia dunque della valutazione (su cui si può discutere) è stato tenuto conto più del fattore velocità che degli altri, apparentemente molto più "pesanti".
Un episodio di cui si parlerà a lungo anche perché il rosso avrebbe potuto cambiare le sorti del match, in quel momento ancora in equilibrio.