Benzema è Pallone d’Oro anche nella vita: il gesto al momento della premiazione spiega che uomo è
"Chiudete le votazioni per il Pallone d'Oro, lo ha già vinto Benzema": le parole di Thierry Henry alla fine della Champions League vinta dal Real Madrid sul Liverpool esprimono il pensiero di tantissimi tifosi che davvero non vedono come sia possibile non premiare col massimo riconoscimento calcistico individuale il 34enne attaccante francese, alla luce del contributo mostruoso dato dal bomber ex Lione alla stagione fantastica delle merengues di Ancelotti, che hanno fatto la doppietta Liga-Champions.
E tuttavia i 44 gol e i 15 assist, realizzati nelle 46 partite in cui Benzema è sceso in campo quest'anno, raccontano solo una piccola parte della vicenda, perché le reti vanno pesate, e quelle che ha messo a segno nella fase ad eliminazione diretta della Champions hanno letteralmente trascinato il Real in finale: 3 gol nel ritorno degli ottavi contro il PSG – un vero miracolo, sembrava ormai finita – 4 gol nelle due partite dei quarti contro il Chelsea, altri 3 gol nei due match di semifinale contro il Manchester City. Ed anche in finale Karim ‘The Dream' la zampata l'aveva piazzata, prima che un fuorigioco dai contorni molto dubbi gliela facesse annullare.
Difficile immaginare un giocatore il cui impatto sui successi della propria squadra sia superiore, ma la leadership di Benzema, la sua grandezza, va oltre il probabile Pallone d'Oro che France Football gli consegnerà nel prossimo ottobre. Il gesto compiuto da Benzema al momento della premiazione lo qualifica come uomo e mostra cosa sono le categorie, dentro e fuori dal campo. Il francese sabato sera allo Stade de France era il capitano al fischio d'inizio della gara e tale è rimasto fino alla fine, visto che Ancelotti non ha mai pensato minimamente di toglierlo dal terreno di gioco. Avrebbe dovuto essere lui, dunque, a ricevere la coppa dalle mani del presidente dell'UEFA Alexander Ceferin ed invece con grande nobiltà d'animo si è sfilato la fascia dal braccio e l'ha messa a quello di un compagno che non aveva giocato neanche un minuto.
Marcelo è il capitano del Real quando gioca, ma quest'anno gli è capitato molto raramente. Il brasiliano non avrà altre occasioni di scendere in campo con la maglia del Madrid e vincere altri trofei in aggiunta ai 25 che ha messo in bacheca: il suo contratto scade il 30 giugno e andrà via. Benzema ha capito quanto sarebbe stato importante per Marcelo alzare un'ultima coppa da capitano – e non una banale, ma la Champions – ed allora gli ha ceduto il proscenio. Un grande riconosce sempre un altro grande: è questo il motivo per cui alcuni club creano dinastie leggendarie.