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Bennacer riunisce i calciatori del Milan a fine partita: fa loro un discorso da vero leader

Al termine della semifinale di Supercoppa vinta dal Milan in rimonta sulla Juventus, Ismael Bennacer ha riunito i i compagni sul terreno di gioco e ha fatto loro un discorso da vero leader. Il centrocampista algerino ha spiegato ai rossoneri che non si è fatto ancora niente, c’è la finale con l’Inter: “Una finale non conta come si gioca, si vince una finale!”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Giampiero Boniperti sarebbe stato fiero di Ismael Bennacer, del piglio da leader mostrato dal centrocampista del Milan nel suo discorso fatto ai compagni al termine della semifinale di Supercoppa vinta sulla Juventus, ma anche della sostanza delle sue parole, così vicina al motto coniato dalla leggenda bianconera: "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". Qualcosa che proprio la Juve sembra aver smarrito (e quanto fa male ai tifosi della Vecchia Signora sentire Thiago Motta dire alla vigilia che "il successo non è un'ossessione"), qualcosa che Bennacer stampa a fuoco nei cuori dei calciatori del Milan, appena reduci da una vittoria pesantissima: non si è ancora fatto niente – quello è il senso delle parole del 27enne algerino – c'è ancora la finale contro l'Inter.

Il discorso di Bennacer ai compagni dopo che il Milan ha battuto la Juve: "Una finale non conta come si gioca, si vince!"

Una finale non da giocare, ma da vincere. Lo dice chiaramente Bennacer, dopo aver riunito tutta la squadra, chi ha giocato e chi no, di fronte all'area di rigore di Maignan dopo il fischio finale che ha consegnato agli almanacchi il 2-1 per il Milan: "Raga, recuperiamo bene, abbiamo una finale davanti, meritata, meritata. Nel secondo tempo abbiamo cambiato la partita, raga. Guardatevi! Guardatevi! – arringa il mediano di lotta e di governo, indicando i compagni col dito dopo aver rimarcato come hanno ribaltato il risultato nella ripresa, prima di passare al nocciolo della vicenda – Ci sono tre giorni, recuperiamo bene, facciamo le cose bene. Una finale non conta come si gioca, si vince una finale!".

Parole accolte col boato dai calciatori rossoneri, cui la cura Conceicao – un sergente durissimo per sua stessa ammissione, "non sono qua per farmi amici i giocatori, ma per vincere" ha detto nel dopo gara – sembra aver fatto molto bene. Non si parla ovviamente di questioni tecniche e tattiche, troppo poco il tempo a disposizione del successore di Fonseca per stravolgere lo spartito del suo connazionale, ma le corde dell'animo che Conceicao ha toccato in questi pochi giorni devono essere state evidentemente quelle giuste. Il Milan visto venerdì a Riad non ha mai mollato, è sempre rimasto dentro la partita, venendo premiato dal suo atteggiamento appena la Juventus ha sbagliato.

Sergio Conceicao è contento: "Isma ha fatto un bel discorso alla fine, il gruppo è importante"

Bennacer ha giocato dal 1′, sostituito da Musah poco dopo l'inizio della ripresa: era la sua prima partita da titolare dal 17 agosto, poi c'è stata la lunga assenza per l'infortunio al polpaccio, fino al rientro a gara in corso nell'ultimo match dell'anno contro la Roma. Una prova non esaltante quella dell'algerino contro la Juve, del resto era inevitabile avere ancora un po' di ruggine addosso, ma il suo peso in squadra e in spogliatoio si può misurare bene col discorso ai compagni. I leader servono, eccome se servono, ne vorrebbe anche Thiago Motta per la sua Juve. Sergio Conceicao non può che esserne felice: "I ragazzi sono veramente uniti, hanno tanta voglia di cambiare il momento, l'ambiente attorno al Milan, e di questo sono contento, io sono qua per aiutare – spiega al riguardo nella conferenza post partita – Isma ha fatto un bel discorso alla fine, il gruppo è importante. Ha parlato lui, poteva parlare un altro, perché il sentimento era lo stesso, di questo sono molto contento".

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