Bendtner ha sperperato i suoi soldi nei modi più strani: “Ho pagato una cassa di vino 176mila euro”
"Ho fatto una bella vita". È la prima cosa che viene in mente a Nicklas Bendtner quando parla del passato da calciatore, della carriera che poteva essere più luminosa perché qualità e talento non gli mancavano ma c'è sempre stata una cosa che gli ha fatto difetto: non ha mai avuto la testa giusta. Non che fosse proprio un ‘matto', come descritto da molti per le sue intemperanze dentro e fuori lo spogliatoio, ma per quanto possa essere forte certe cose restano inconciliabili con le ambizioni sportive.
Il lord, è il soprannome cucito addosso al danese che ama(va) vestirsi con gusto e senza badare a spese, è uno di quelli che la ricchezza l'ha succhiata fino al midollo. E non ne ha mai fatto mistero, né cercato scuse arzigogolate e fantasiose. Il sottofondo che ne ha sempre accompagnate le gesta e il racconto odierno è stato di puro edonismo. "Ho sprecato tutti i miei soldi".
Bendtner ha fatto tutto quel che voleva, gli piaceva. C'è stato di tutto nella parabola spericolata dell'ex attaccante di Arsenal, Birmingham City, Sunderland, Juventus, Wolfsburg, Nottingham Forest, Rosenborg e Copenhagen. "Una delle cose che mi piace di più di me è che non direi mai ‘non lo farò mai'…", più chiaro di così?
Tra alcol, una boccata di sigaro e una tirata di carte, ha bruciato in una serata 450 mila euro al Casinò. Ha speso quasi 200 mila euro per avere vini pregiati, ai quali non poteva rinunciare perché mancavano nella sua collezione iniziata quando era ancora un ragazzo 19enne: "Ne ho 50 mila… – dice al Daily Mail – ma il denaro finisce in fretta se ti lasci prendere la mano e paghi un occhio della testa per una cassa di rosso".
Bendtner non ha rimpianti, né rinnega le sue scelte. Lui è sempre stato così: voleva tutto e subito, a qualsiasi costo, anche di bruciare troppo in fretta. S'è preso tutto e adesso può sorridere e pensare "è stato stupido". Ma gli va bene così. E, tutto sommato, non gli è andata male.
Anzi, poteva finire peggio: "Paga oppure vengono a casa si prendono tutto", gli dissero perché se n'era infischiato di pagare la multa per un parcheggio in divieto di sosta. "Mai aperto il verbale di notifica" e di euro ne ha dovuti sborsare 33 mila prima che gli pignorassero casa, beni, tutto.
Al volante della sua Aston Martin, bella come quella cult di James Bond, andò a schiantarsi per vedere se in fondo è così difficile morire. Per sua fortuna non l'ha mai scoperto ma i segni gli rimasti addosso: "Il mio corpo non è mai guarito completamente. Dopo quell'incidente non sono più tornato a essere te stesso" e s'è giocato pure la carriera proprio quando era piazzata in rampa di lancio.
Cosa fa oggi Bendtner? Stralci di vita quotidiana su Instagram lo vedono in giro per il mondo, in viaggio con la fidanzata, in palestra, a fare immersioni, a godersi la vita "che, credetemi, è fantastica in questo momento". Fino al prossimo sfizio da togliere dalla sua lista di cose da fare per dare un senso a tutto: "Magari scalo l'Everest". Magari, lassù troverà pace.