video suggerito
video suggerito

Bellingham corpo estraneo all’Inghilterra: le rivelazioni dallo spogliatoio gettano ombre

Dopo la fine degli Europei, con la finale persa dall’Inghilterra contro la Spagna, arrivano rivelazioni sulla sostanziale estraneità di Jude Bellingham a gran parte dello spogliatoio della nazionale dei Tre Leoni. Il caso della pubblicità “Hey Jude”.
A cura di Paolo Fiorenza
78 CONDIVISIONI
Immagine

Annunciato come una delle stelle più luminose degli Europei appena finiti, Jude Bellingham ha sostanzialmente deluso, perdendo qualche posizione nella corsa al Pallone d'Oro 2024, che lo vedeva in prima fila assieme a Vinicius per quanto fatto da entrambi con la maglia del Real Madrid (doppietta Liga e Champions). Nell'arco dell'intero torneo, il 21enne trequartista ha fatto una cosa ‘alla Bellingham' solo in un'occasione: quando ha salvato l'Inghilterra dall'eliminazione segnando lo splendido gol in rovesciata alla Slovacchia al 95′. Ma l'aspetto tecnico è solo una faccia della vicenda, c'è infatti molto altro: un'integrazione mai davvero avvenuta di Jude nel gruppo della nazionale, che mal ne sopportava taluni atteggiamenti da ‘salvatore della patria'.

Jude Bellingham passa davanti al trofeo degli Europei, dopo aver perso la finale contro la Spagna
Jude Bellingham passa davanti al trofeo degli Europei, dopo aver perso la finale contro la Spagna

Bellingham corpo estraneo allo spogliatoio inglese: la pubblicità "Hey Jude"

I retroscena raccontati da ‘The Athletic' gettano ombre sul Bellingham uomo squadra prima ancora che calciatore di talento capace di spaccare le partite. Il suo comportamento era oggetto di mormorii nello spogliatoio dei Tre Leoni: viene citata la pubblicità dell'Adidas "Hey Jude", che lo dipingeva come l'uomo della provvidenza che avrebbe riportato la coppa a casa dopo un'attesa infinita. Uno spot ben accolto dal pubblico inglese, ma che alcuni all'interno del gruppo di Southgate hanno ritenuto fosse in contrasto con l'etica collettiva di questa Inghilterra così coesa.

Una mancata integrazione che è figlia anche del percorso diverso compiuto da Bellingham rispetto ai suoi compagni di squadra in nazionale: non ha mai giocato in Premier League, passando dal Birmingham in seconda divisione inglese al Borussia Dortmund, e poi al Real Madrid. Nè il calciatore ha seguito la trafila tradizionale nella varie selezioni giovanili, vista la sua precocità nell'essere aggregato alla nazionale maggiore fin da quando aveva 17 anni. Dunque non ha trascorso molto tempo con gli altri della sua fascia d'età. A parte una stretta amicizia con Alexander-Arnold, non ha tanti legami forti all'interno della squadra come gli altri.

Molti onori, pochi oneri: il ruolo di Bellingham agli Europei

Eppure, nonostante questa estraneità di fondo, alla vigilia degli Europei Bellingham è stato promosso al "gruppo dirigente" della squadra assieme a veterani come Kane, Walker e Rice, con l'evidente intento di responsabilizzare al massimo uno di quelli che maggiormente poteva fare la differenza per la nazionale inglese. Ma la sua (infusa) leadership non si estendeva alla partecipazione quotidiana a nessuno dei compiti quotidiani richiesti coi media, laddove i giocatori meno esperti – inclusi alcuni ai margini della squadra – come Palmer, Gordon e Wharton, ci mettevano la faccia e rispondevano alle domande più pungenti sul rendimento scadente dell'Inghilterra.

E tuttavia, quando ha davvero salvato la patria con lo straordinario gol in pieno recupero contro la Slovacchia negli ottavi degli Europei, Bellingham non ha esitato a prendersi il proscenio, urlando "who else?", ovvero "chi altro?", verso il mondo. E quella volta Jude si è presentato anche alle interviste post partita per prendersi gloria e onori. Tutte cose notate in spogliatoio. Non esattamente quello di cui aveva bisogno l'Inghilterra.

78 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views