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Bellamy ha perso tutti i suoi soldi senza sperperarli: “Ho vissuto anni nel braccio della morte”

In una lunga intervista Craig Bellamy ha parlato della sua delicata situazione finanziaria: adesso vive in un appartamento pagato dal suo club.
A cura di Ada Cotugno
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Dopo 14 anni da calciatore professionista nel periodo più florido della Premier League dal punto di vista economico, Craig Bellamy si è ritrovato completamente al verde. Dopo aver fatto i conti con la depressione l'ex stella di Liverpool e Manchester City è stato costretto a dichiarare bancarotta e a rinunciare a qualsiasi cosa.

La confessione è arrivata in esclusiva al DailyMail, nel corso di una toccante intervista. "So che alcune persone probabilmente penseranno che ho sperperato tutti i miei soldi in alcol, gioco d'azzardo o droghe. Non l'ho fatto. Ma purtroppo ho scommesso sulle persone", ha chiarito l'ex giocatore che collezionava orologi preziosi come unico vezzo. "Ho vissuto gli ultimi cinque o sei anni nel braccio della morte", ha ammesso, "Aspettavo soltanto qualcuno che mi aiutasse a uscire di lì".

Oltre a essere una discreta testa calda in campo, Bellamy era noto anche per la sua generosità: negli anni ha versato ingenti donazioni per la costruzione di strutture sanitarie in Africa, per far avere accesso all'istruzione ad alcuni bambini della favelas brasiliane e ha aiutato anche alcuni amici in difficoltà. Ma dopo alcuni avvenimenti ha dovuto dichiarare bancarotta.

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Per lui sono stati fatali alcuni investimenti da parte di consiglieri finanziari che lo hanno convinto a scommettere su alcune attività, come un wine bar, un progetto edilizio andato in fallimento e una steakhouse. Consigli che poi si sono rivelati un vero e proprio imbroglio, tanto che la polizia inglese ha aperto un'indagine.

Bellamy non può possedere un'automobile né un appartamento. Adesso lavora come vice di Vincent Kompany (suo ex compagno di squadra al Manchester City) al Burnely, un'attività che lo soddisfa sotto tutti i punti di vista: è il club a pagargli un modesto appartamento a Manchester dove conduce una vita morigerata, lontano dal tenore che potrebbe appartenere a un ex giocatore che per oltre un decennio ha calcato i campi della Premier League.

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I soldi non sono mai stati una priorità per lui che da sempre ha deciso di affidarsi a consulenti per essere aiutato nella gestione del patrimonio e potersi concentrare liberamente sulla sua carriera da calciatore: "Quando ero un giovane giocatore che iniziava al Norwich, la mia più grande paura erano i soldi. Ne sono sempre stato diffidente. Quella caccia a ciò che tutti percepiscono come successo non è la mia caccia".

Da ragazzino la vira di Bellamy è stata piuttosto turbolenta e il grande successo avuto al Norwich agli inizi del 2000 lo ha catapultato in una realtà nuova e più grande di lui: "Ho lasciato la scuola a 15 anni. Mi sentivo un individuo così ingenuo e stupido. Non appena ti fidi di qualcuno, questo accade. In fondo, sapevo che le cose non andavano bene ma non volevo affrontarlo".

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A salvare l'ex giocatore è stato Kompany che lo ha voluto nel suo staff al Burnley, offrendogli una possibilità per uscite da questa triste situazione: "Ho intrattenuto un sacco di pensieri oscuri. Ma ho capito che la rabbia doveva sparire perché mi stavo ammalando. E poi arriva Vincent, completamente di punto in bianco. Ora so quanto sono fortunato ad essere al Burnley, a fare qualcosa che amo e in cui sono bravo".

Bellamy conclude lanciando un avvertimento a tutti i calciatori, affinché possano evitare di ritrovarsi in brutti guai dal punto di vista finanziario: "Voglio che questo sia un avvertimento per gli altri giocatori. Controllate tutto, assicurati che le persone che ti consigliano siano regolamentate. Se non sono regolamentati, è il selvaggio West".

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