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Belgio-Italia, quei numeri ricorrenti: ai quarti degli Europei finisce sempre ai rigori

Belgio-Italia è la sfida più attesa dei quarti di finale degli Europei. Un confronto che nei precedenti nei grandi tornei ha sempre sorriso agli azzurri, imbattuti nelle sfide con i Diavoli Rossi. Ma c’è una sinistra coincidenza: la Nazionale ai quarti incappa sempre nella lotteria dei calci di rigore.
A cura di Redazione Sport
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Belgio doveva essere, e Belgio sarà. Tutto come da pronostico, insomma. Dopo una battaglia durata 120 minuti contro l’Austria del diabolico Foda, l’Italia di Roberto Mancini arriva alla sfida dentro-fuori all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, contro i Diavoli Rossi che hanno liquidato sì i detentori del titolo del Portogallo, ma a caro prezzo. Permane ancora qualche dubbio sulla presenza di due gioiellini della collezione di Roberto Martínez: quel Kevin De Bruyne, che con un gol e un assist ha cambiato volto al Belgio, nella sfida contro la Danimarca, ed Eden Hazard, fantasista del Real Madrid, usciti entrambi malconci dalla gara contro i lusitani. Ecco perché questi eventuali, pesantissimi forfait, sommati alla storia, possono fare pendere l’ago della bilancia a favore della Nazionale italiana.

"Le statistiche sono una forma di realizzazione del desiderio, proprio come i sogni", sosteneva Jean Baudrillard. E quelle contro il Belgio ci autorizzano a sognare. Nei cinque precedenti contro i Diavoli rossi nelle grandi competizioni internazionali, infatti, tutti andati in scena nella fase a gironi (Coppa del Mondo del 1954 ed Europei del 1980, 2000 e 2016) l’Italia non ha mai perso, collezionando tre vittorie e un pareggio. Non solo, ma i ragazzi di Mancini potrebbero abbattere il muro dell’ennesimo record, infilando sul pallottoliere, per la prima volta nella loro storia, cinque vittorie di fila agli Europei, dopo esserci riusciti finora soltanto due volte ai Mondiali (sette tra il 1934 e 1938 e cinque nel 1990).

Quegli stessi numeri, però, che sembrano mettere gli Azzurri in una posizione di vantaggio, nascondono anche delle insidie, dalle quali la ‘Mancini band’ dovrà guardarsi bene. Una su tutte, la lotteria dei rigori che ha deciso i destini dell’Italia negli ultimi tre quarti di finale agli Europei: eliminazione in due di questi (Spagna 2008 e Germania 2016), e passaggio del turno, contro l’Inghilterra, nel 2012. La cabala, però, porta anche acqua alle speranze del mulino belga, e fa correre un brivido lungo la schiena degli Azzurri quando racconta di come quattro delle cinque Nazionali che hanno sconfitto la squadra detentrice del trofeo nella fase a eliminazione diretta (e i Daivoli rossi hanno fatto fuori il Portogallo di Cristiano Ronaldo) hanno poi vinto l’Europeo: l’unica eccezione è stata l’Italia a Euro 2016. Ma i numeri si sa: sono fatti per essere smentiti.

L’Italia vista finora ha dimostrato di saper divertire, ma anche soffrire, esaltando il talento di giocatori che avevano fatto bene nei propri club, ma dai quali non ci si sarebbe aspettata un’esplosione del genere agli Europei. Tra questi, oltre a Manuel Locatelli (doppietta contro la Svizzera) e Leonardo Spinazzola (un pendolino che sfreccia sulla fascia sinistra), svetta Matteo Pessina che, dopo essere andato a bersaglio nelle ultime due partite, potrebbe diventare il primo giocatore in assoluto degli Azzurri a segnare in tre match di fila agli Europei, e il primo da Christian Vieri, considerando anche i Mondiali (quattro nel 1998).

Sul fronte opposto, invece, le speranze di Martínez sono riposte non solo nel gigante belga, Romelu Lukaku, su cui si appoggeranno ancora di più i Diavoli Rossi in caso di forfait di De Bruyne e Hazard, ma anche in Thorgan Hazard che ha mezzo lo zampino in sei gol (quattro reti, due assist) nelle ultime sette partite da titolare con la propria Nazionale, segnando nelle ultime due sfide di questo Europeo: l'unico giocatore belga ad aver timbrato il cartellino in tre match consecutivi tra Europei e Mondiali risponde al nome di Marc Wilmots, nella Coppa del Mondo 2002.

L’incrocio tra Belgio e Italia, però, è anche una sfida tra due tecnici. Infatti, da quando Roberto Martínez è alla guida della Nazionale (settembre 2016), i Diavoli Rossi hanno sia vinto il maggior numero di partite (47), che segnato più gol (175), rispetto a qualsiasi altra avversaria europea. Inoltre, sia Martínez che Roberto Mancini si sono aggiudicati le prime quattro partite della loro gestione agli Europei: soltanto Michel Hidalgo conta finora cinque successi (a EURO 1984 con la Francia) nelle prime cinque gare da CT nella storia dei Campionati Europei. Vedremo se avrà la meglio il ‘nostro’ di Roberto: perché tornare a Wembley se lo meritano gli Azzurri e lui per primo.

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