“Beffeggiato e umiliato per il mio aspetto fisico”: lo sfogo del fotografo allo stadio di Cosenza
Quando è troppo, è davvero troppo. Ed allora succede che anche un uomo mite perda la pazienza e decida di denunciare. Pasquale Golia è un apprezzato fotografo calabrese, di Cassano Ionio, con una carriera alle spalle che parla per lui. Passione vera, che lo ha portato a bordo campo per partite di Serie A, ma anche per match internazionali, nonché sulle strade del Giro d'Italia. Golia – iscritto all'ordine dei giornalisti – l'estate scorsa era in Giappone, accreditato per le Olimpiadi di Tokyo: insomma un grande professionista, amante del suo lavoro.
Ma qualcuno ha deciso di prenderlo di mira per un motivo che nulla a che fare con le sue prerogative professionali. Non per la sua capacità di ritrarre lo sport, non per una foto riuscita più o meno bene, ma vigliaccamente per il suo aspetto fisico. Secondo la denuncia fatta su Facebook da Golia, il responsabile degli atti di bullismo – che andrebbero avanti dall'anno scorso – sarebbe uno steward operante allo stadio Gigi Marulla di Cosenza, dove la formazione rossoblù gioca le sue partite nel campionato Serie B.
Lo sfogo del fotografo nel suo post – pubblicato sabato pomeriggio e intitolato "Quando lo steward a Cosenza diventa il bullo di turno" – ha toni addolorati e avviliti: "Giro il mondo per raccontare sport da quasi 15 anni e non mi era mai capitata una cosa simile: purtroppo è capitata oggi al San Vito-Marulla, e la cosa va avanti dalla scorsa stagione purtroppo, nella mia Cosenza. Uno steward si permette il lusso di beffeggiarmi ed umiliarmi continuamente, è capitato questo pomeriggio nuovamente appena ho messo piede allo stadio, nel mentre lo stesso chiude un occhio verso condotte proprio non consone di altri miei colleghi bordocampisti".
Golia chiama in causa evidentemente il club calabrese: "Il tutto nel silenzio di chi dovrebbe vigilare anche su chi è chiamato a garantire la sicurezza nello stadio ma che evidentemente preferisce fare altro o meglio fare il bullo con chi, come me, per essere lì ha dovuto fare gavetta, iscriversi ad un ordine professionale e mettersi ogni domenica in gioco. Una discriminazione bella e buona per il solo fatto di essere fisicamente diverso. Ora però non ci sto più. Voglio fare il mio lavoro con la giusta serenità e non essere vessato da un bullo travestito con una casacca gialla. Purtroppo nel calcio ed a Cosenza succede anche questo. Ora mi aspetto che la società Cosenza Calcio, in prima linea contro le discriminazioni, intervenga. Lo farò anch’io denunciando la cosa pubblicamente ed alla Lega B. Cose simili non debbono accadere, non posso accettare di essere bullizzato solo per il mio aspetto fisico!!!".
Il post ha riscosso parecchi commenti di solidarietà e la risposta del Cosenza Calcio non è tardata ad arrivare, visto quanto scritto in un nuovo post dal fotografo nella mattinata di domenica: "Ringrazio il Cosenza Calcio che ancora una volta si è dimostrato in prima linea contro possibili soprusi e discriminazioni. Ho appena ricevuto una bella telefonata da parte del responsabile sicurezza della società che ha condannato il gesto, sospendendo lo steward. Non voglio avercela con nessuno, sono disposto anche ad accettare le scuse del signore in questione, scuse che non saranno rivolte a me, ma a tutti quelli che come me nonostante la vita difficile non rinunciano a perseguire i propri sogni!! Ringrazio anche l’Ordine dei Giornalisti Calabria e l’Unione Stampa Sportiva Italiana per la vicinanza. Spero che questo spiacevole gesto sia il fondamento per una maggiore coscienza civile in uno sport, come il calcio, che forse ha perso un pochino della sua missione che è quella della condivisione e del rispetto degli altri. Grazie anche a tutti voi, e siete stati tantissimi, per la vicinanza".