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Mondiali in Qatar 2022

Beckham sfidato: “Il tuo status di icona gay sarà distrutto”. Ma lui è in Qatar a prendersi i soldi

David Beckham è stato sfidato pubblicamente a mettersi una mano sulla coscienza e ritirarsi dal suo ruolo di ambasciatore dei Mondiali in Qatar, un ruolo per cui è stato pagato una cifra mostruosa. L’ex capitano dell’Inghilterra neanche risponde: è a Doha da giorni a dispensare selfie e autografi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non si conosce precisamente la cifra che David Beckham ha incassato dal comitato organizzatore dei Mondiali in Qatar per vestire gli abiti patinati e sorridenti di ambasciatore davanti al mondo del torneo organizzato dal Paese mediorientale, ma se anche l'importo fosse molto minore di quanto vociferato, si tratterebbe comunque di una somma mostruosa. Il 47enne ex campione di Manchester United, Real Madrid e Milan sarebbe stato assoldato dagli emiri per 150 milioni di sterline, ovvero 173 milioni al cambio in euro: se ogni uomo ha un prezzo, quello dello Spice Boy è decisamente fuori mercato per chiunque altro non sia il sovrano di uno degli stati più ricchi al mondo.

E dunque l'ex capitano dell'Inghilterra ha ignorato tutte le voci che gli chiedevano di non accettare di essere uno strumento della propaganda qatariota nella gigantesca operazione di sportswashing condotta dal Paese arabo negli ultimi anni senza badare a spese, e si è messo in tasca i soldi degli emiri. Beckham oggi è in tribuna al Khalifa International Stadium di Doha, ad esibire se stesso in occasione del match di esordio dell'Inghilterra contro l'Iran. Nei giorni scorsi è stato in giro per la capitale qatariota a dispensare selfie ed autografi ad uso e consumo non solo dei tifosi, ma soprattutto di media e opinione pubblica mondiale. Giovedì scorso, in un videomessaggio a un festival giovanile a Doha, ha affermato che la Coppa del Mondo sarebbe stata una piattaforma per il progresso, l'inclusività e la tolleranza.

Il messaggio che si vuole veicolare, insomma, è che non c'è un'unica verità infusa, quella del Qatar brutto e cattivo per via della sistematica limitazione dei diritti umani, ma si può fare un'altra narrazione della vicenda. Un messaggio tanto più potente quanto più ‘insospettabili' e credibili sono gli ambasciatori messi a libro paga dell'emirato: gente dall'immagine pulita come Beckham, ma anche come Morgan Freeman, uomo di spessore e civilmente impegnato, che ha sorpreso molti (ed è stato molto criticato) con la sua partecipazione alla cerimonia inaugurale, ovviamente anche in quel caso pagata profumatamente.

Qualcuno ha provato a far cambiare idea fino all'ultimo a Becks, come il comico Joe Lycett – un volto molto famoso in Inghilterra – che la scorsa settimana lo ha sfidato pubblicamente con un messaggio sui propri canali social. Lycett ha dunque invitato l'ex calciatore dei Tre Leoni a ritirarsi dal suo ruolo di ambasciatore dei Mondiali in Qatar, promettendo in caso contrario di distruggere in diretta streaming 10mila sterline (oltre 11mila euro al cambio).

"Se interrompi la tua relazione con il Qatar – ha detto il comico e presentatore nel suo videomessaggio che è stato visto da milioni di persone – donerò 1omila sterline dei miei soldi a enti di beneficenza che sostengono le persone ‘queer' nel calcio. Tuttavia, se non lo fai, getterò i soldi in un trituratore a mezzogiorno di domenica prossima, poco prima della cerimonia di apertura della Coppa del Mondo e lo trasmetterò in streaming proprio qui. Non solo i soldi, ma anche il tuo status di icona gay verrà distrutto. Inoltre, mi costringerai a commettere quello che potrebbe essere un crimine. Anche se pure in quel caso, credo che me la caverò più alla leggera di quanto farei se mi beccassero a sculacciare un ragazzo a Doha. La scelta è tua. Aspetto tue notizie".

Le notizie non sono arrivate: Beckham ha ignorato il messaggio e ha continuato a sorridere per i suoi munifici datori di lavoro qatarioti. A quel punto Lycett ha tenuto fede alla promessa fatta e ieri all'orario preannunciato ha distrutto i soldi in diretta, gettandoli in una macchina trituratrice indossando un cappotto con i colori arcobaleno e senza dire una parola. Un gesto di grande impatto che è stato elogiato da molti sui social, mentre a migliaia di chilometri di distanza Beckham probabilmente avrà appena scrollato le spalle, prima di proseguire nel suo infinito tour promozionale che dura da mesi.

L'ex centrocampista inglese aveva concluso l'accordo per vestire i panni di ambasciatore esattamente un anno fa. Del resto, i rapporti tra Beckham e le autorità qatarioti erano già ottimi e consolidati, tramite l'amicizia personale del giocatore con Nasser Al-Khelaifi, presidente di quel PSG nel quale aveva chiuso la carriera nel 2013, quando già i Mondiali erano stati assegnati al Paese arabo da tre anni. "Penso che tutti, giocatori e tifosi, vogliano una Coppa del Mondo con grandi strutture sicure, grandi alberghi e grande cultura, e questo è quello che il Qatar sta facendo", aveva poi detto nel 2019. Diventare uomo sandwich degli emiri è stata la naturale conclusione di questa parabola, con buona pace di chi pensava che mai uno come Beckham avrebbe messo il suo volto al servizio di un regime così discusso.

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