Barzagli sul caso scommesse: “È una tempesta per il calcio italiano ma dobbiamo stare calmi”
Il caso scommesse tiene banco in questa sosta per le nazionali. Dopo Nicolò Fagioli, anche Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo sono stati travolti dalle rivelazioni di Fabrizio Corona e sono stati costretti ad abbandonare il raduno dell'Italia a Coverciano alla vigilia della partita contro Malta.
Un parere sulla questione che ha sconvolto il calcio italiano nell'ultima settimana è arrivata anche da un ex campione del Mondo come Andrea Barzagli, bandiera della Juventus e collaboratore tecnico della Nazionale durante la gestione di Roberto Mancini. "Discorso complicato. Questi ragazzi non vanno colpevolizzati troppo", ha esordito ai microfoni l'ex giocatore.
Barzagli sa bene cosa si prova a essere un giovane talento, travolto da situazioni molto più grandi e difficili da gestire: "C'è una grande responsabilità intorno, ma sono ragazzi come siamo stati anche noi e anche noi abbiamo fatto errori per leggerezza. Quando ero io giovane c'era meno caos di adesso, il mondo viaggiava a velocità più bassa anche per informazione. Adesso ti coinvolge completamente, ma sbagliando si cresce".
I tre giocatori hanno già intrapreso percorsi per provare a rialzarsi, facendo fronte anche a problematiche che non solo soltanto legate a una leggerezza o a errori di gioventù. Per Barzagli hanno anche sottovalutato la grande responsabilità che hanno tra le mani, come personaggi fortemente in vista e seguiti da migliaia di tifosi: "Forse non sanno della responsabilità enorme che hanno, il calcio in Italia è talmente seguito".
L'ex Juve però non esprime giudizi netti contro i protagonisti di questa storia, ma invita tutti ad agire con estrema calma davanti alle notizie che si susseguono: "Ora vediamo come si risolve il tutto, come verrà fuori tutto, è una tempesta per il calcio italiano ma secondo me dobbiamo stare calmi perché sento dire troppe cose, corrono troppe notizie. Diamogli il tempo, è una leggerezza grossa perché forse loro non si capacitano dell'importanza che hanno. Vediamo come si sviluppa. Non conosciamo le situazioni di questi ragazzi".