Barton dice che Messi ha ingannato tutti con l’ormone della crescita: “È geneticamente modificato”
Leo Messi è il calciatore più forte di tutti i tempi? Il dibattito su questo argomento è sempre vivo, e nessuno può mettere in dubbio il valore del campione argentino che milita attualmente nell’Inter Miami. Nessuno, a parte Joey Barton che pensa addirittura che la carriera dell’ex fenomeno del Barcellona e campione del mondo andrebbe addirittura cancellata. Il motivo? I trattamenti a cui si è dovuto sottoporre Messi in giovane età.
Quello che accomuna Messi e Barton è il loro saper stupire in campo, anche se per motivi diametralmente opposti. L’argentino ha sfoderato numeri eccezionali regalando spettacolo, mentre l’inglese che ha ora appeso le scarpette al chiodo, si è contraddistinto per atteggiamenti oltre le righe, e brutti episodi. L’ex di City, Newcastle, QPR, Marsiglia e Rangers non lesina parole discutibili anche oggi che tenta la carriera di allenatore, e di opinionista. Basti pensare alle sue ultime parole sul campione del mondo argentino, vincitore di otto Palloni d'Oro.
Nel suo podcast Common Sense, ha voluto spiegare il perché a suo dire, la carriera di Messi sarebbe meritevole di “un asterisco”: "C'è un grande asterisco sul nome di Messi per me, perché ha preso steroidi e tutto il resto in giovane età per la sua crescita". Entrando nello specifico poi Barton ha aggiunto: "Gli è stato somministrato l'ormone della crescita e tutti i tipi di farmaci per aiutarlo a crescere. Per quanto ne so nessun altro lo ha fatto. Quindi, se lo avessero lasciato crescere in modo naturale e lo avessero lasciato mangiare con cene a base di arrosto, o qualsiasi altra cosa, non sarebbe stato abbastanza grande per fare quello che ha fatto".
Il riferimento è alla storia che è ormai nota: a Messi in giovanissima età, quando aveva circa 10 anni, è stato diagnosticato un deficit dell’ormone della crescita. Una situazione che ha rischiato di compromettere il suo percorso sportivo. A quel punto venne consigliato ai genitori un trattamento da 1000 dollari al mese, che per due anni potevano essere pagati dall’assicurazione sanitaria del papà di Leo.
Alla scadenza però la famiglia di Messi dovette rimboccarsi le maniche e iniziò così la sua meravigliosa avventura a Barcellona, con il club che lo aiutò da lì in poi a diventare un fenomeno. Secondo Barton per questo il 36enne dovrebbe avere un punto interrogativo vicino al suo nome, perché ha ottenuto un vantaggio nella sua storia calcistica. Anche Leo dunque è finito nella lista dei giocatori attaccati dall’imprevedibile e focoso Joey, che ogni volta che parla lascia il segno, purtroppo non in positivo.