Barone attacca sugli stipendi e Marotta si difende: tra accuse e minacce, scoppia il Far West
Più che una Assemblea di Lega per alcuni istanti è sembrato di essere in un Saloon da Far West, il classico scenario dove per un nonnulla scoppiano incredibili risse da bar che coinvolgono tutti. Nell'ultima riunione dei dirigenti di Serie A non è accaduto per fortuna nulla di simile ma la lite c'è stata e le cronache raccontano che sia stata oltremodo accesa. Nessun cazzotto o bottiglia rotta ma parole pesanti, reciproche accuse e una minaccia di proseguire con un esposto in Procura. Partendo dal presupposto che il fatto è avvenuto tra rispettabili uomini di sport, il tutto è ancora più incredibile. Anche nel nome degli "insospettabili" del durissimo faccia a faccia: Beppe Marotta da un lato e Joe Barone dall'altro.
Un clima torrido che è diventato rovente quando in Assemblea si è toccato il tema stipendi. Un nervo scoperto del calcio italiano, ultimamente sulle cronache da prima pagina per le difficoltà di pagare regolarmente gli emolumenti ai propri tesserati per poi sistemare il tutto non appena se ne sia avuta l'opportunità. Non prima, però, di aver esacerbato altri club che si ritengono in regola. É accaduto all'Inter, in una storia oramai conosciuta da tutti relativa all'ultima stagione, in cui i nerazzurri si sono fregiati del 19° titolo senza ottemperare al pagamento regolare delle mensilità. E soprattutto senza intercorrere in sanzioni o penalizzazioni, cavallo di battaglia spronato a ripetizione da diverse società tra cui la Fiorentina, di cui Barone è dirigente generale.
Ed è per questo che davanti alla discussione sull'elargizione regolare degli emolumenti e della volontà di punire anche in classifica chi non segue le direttive è scoppiata la scintilla. In realtà, al punto del giorno nell'agenda della Lega, tutti si sono ritrovati unanimi nell'accettare come termine ultimo per "le verifiche federali di pagamento degli emolumenti e delle imposte e contributi" il prossimo 16 febbraio senza ulteriori rinvii. Sono state le parole di Barone ad accendere il fuoco ricordando che alcuni club – con preciso riferimento all'Inter – risparmiando sulla regolarità degli stipendi, poi si possono permettere di fare mercato. Marotta a quel punto non è stato in silenzio minacciando di procedere con un esposto alla Procura Federale nei confronti di chi continua a diffamare l'Inter, club in regola.
Tra parole pesanti, qualche insulto e una tensione figlia dei tempi, si è così consumato l'ultimo atto di una diatriba che si protrae dallo scorso giugno, quando i nerazzurri festeggiarono lo scudetto in concomitanza alle notizie dei mancati stipendi ai giocatori. Da più parti, l'argomento è stato ribadito e ripreso, come in occasione della presentazione di Mourinho alla Roma ma soprattutto da parte del presidente Commisso della Fiorentina che ha più volte rivendicato quel titolo nerazzurro, antisportivo, fuori dalle regole e – soprattutto – senza penalizzazioni o punizioni. Quest'anno sarà diverso, non si potrà più usufruire di un posticipo dei pagamenti concesso a tutti i club come nel passato campionato. Tutti dovranno essere in regola. Appuntamento al 16 febbraio con i confronti delle carte. Nella speranza che non vi siano nel mezzo altri confronti di questo genere.