Barella ha rischiato il derby Inter-Milan: urla platealmente “Vaffa” all’arbitro, era da rosso
Un cartellino giallo che ha rischiato di trasformarsi in rosso e gli avrebbe pregiudicato la presenza nel derby primato con il Milan. Nicolò Barella ha rischiato grosso nella sfida contro la Fiorentina a San Siro, anche in maniera abbastanza ingenua e per una questione di nervi che spesso in passato lo hanno cacciato nei guai. L'ex arbitro di Serie A, Mauro Bergonzi, ha analizzato un episodio in particolare alla Domenica Sportiva: nel fare le pulci al direttore di gara, Matteo Marchetti, sottolinea come abbia commesso due errori molto gravi nel corso di una stessa azione nella quale è centrale la figura del calciatore nerazzurro.
La reazione del centrocampista finisce per essere censurata assieme all'indulgenza da parte del fischietto. Cosa è successo? Tutto nasce da una situazione di gioco in cui Barella passa dalla ragione assoluta al torto di una reazione sopra le righe che poteva pagare a caro prezzo.
Verso la fine del primo tempo Arthur gli rifila un pestone, quello che in gergo viene definito ‘step on foot': il colpo subito dal calciatore alla caviglia è abbastanza duro ma l'ex centrocampista brasiliano non riceve alcuna sanzione ("andava punito con il cartellino giallo", spiega Bergonzi durante la trasmissione sulla Rai). Marchetti non ritiene ci siano gli estremi per estrarre il giallo. Barella cade, resta a terra dolorante per qualche minuto e quando si rialza fa valere le proprie ragioni: affronta faccia a faccia l'arbitro, protesta in maniera vigorosa e prende l'ammonizione. Una beffa tremenda che è come lanciare benzina sul fuoco.
"Questo è un errore grave di Marchetti, non si deve sbagliare una situazione così semplice". La valutazione sull'atteggiamento dell'arbitro è più articolata e prende in esame anche un altro aspetto poco felice – a suo dire – del direttore di gara che sia nel primo (Arthur) sia nel secondo caso (Barella) non ha mostrato abbastanza polso lasciando filtrare un messaggio sbagliato.
"Barella viene ammonito per proteste ma manda platealmente a quel paese il direttore di gara", fa notare l'ex fischietto suffragato da immagini scandite da un labiale di Barella eloquente. Il suo è un "vaffa" sottolineato anche dal modo in cui si sbraccia e si rivolge a Marchetti. "Questo non deve mai accadere per due motivi – ha concluso Bergonzi -. Barella è un leader dell'Inter e della Nazionale, un grande giocatore e a livello Uefa queste cose non sono mai concesse. Marchetti non può permettersi di farsi trattare così da un giocatore".
Perché? La spiegazione di Bergonzi culmina con questa motivazione: "Gli altri calciatori devono sapere che con lui non si scherza. Barella meritava un rosso sacrosanto. Quel vaffa pregiudica la credibilità sua e di altri colleghi".